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Collana Biblioteca del '900
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La Bancarella Editrice
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Un Gramsci inedito!

La “Biblioteca del ‘900”, sulla base della ricca documentazione del fondo archivistico Bartalini- Gaggero- Zannellini conservato nell’Archivio Storico della Città di Piombino , si propone di ripercorrere momenti cruciali della storia del Novecento attraverso idee, personaggi, eventi che hanno segnato il secolo scorso, con la proposizione di documenti talvolta inediti o comunque poco conosciuti.

Torino 1916.
ell’aprile del 1916 giungeva a Torino, da Genova, un giovane
avvocato: non vi giungeva di spontanea volontà, ma era stato
richiamato alle armi. Si trattava di Ezio Bartalini, socialista, noto pacifista,
che era stato destinato al Deposito Fanteria del 49° Reggimento,
Torino Ovest. Era una seccatura per le autorità militari avere tra i
piedi un personaggio schedato come ‘sovversivo’ antimilitarista e conosciuto
in tutta Europa per la sua attività militante. Per il giovane
avvocato trentaduenne, che, coerentemente, aveva rifiutato il grado
che gli spettava in quanto laureato e che quindi era stato destinato
come soldato semplice al reparto sanitario, un periodo di forzata
inattività, dedicato, nei momenti liberi, alla lettura e, nelle ore di libera
uscita, a cercare di conoscere quei pochi compagni socialisti che
non erano ancora stati destinati al fronte. Naturalmente il tutto doveva
essere un periodo fatto con prudenza e riservatezza, dato che indossava
la divisa grigio verde.
Alla Casa del popolo di corso Siccardi, dove si trovavano le sedi dell’
“Avanti!” e del “Grido del Popolo, incontrò un giovane studente universitario
sardo di venticinque anni, dall’intelligenza vivace: Antonio
Gramsci. I due legarono subito ed iniziarono a frequentarsi, anche
fuori delle redazioni, sia nell’alloggio di Antonio in via San Massimo
che in lunghe passeggiate al parco del Valentino.
Gramsci si trovava a Torino dal 1911 ed era iscritto alla facoltà di Lettere,
dove seguiva le lezioni di Matteo Bartoli, Annibale Pastore, Ettore
Stampini ed Umberto Cosmo.2 Docenti diversissimi e stimolanti,
tanto che gli argomenti delle loro lezioni si ritroveranno anche nei
colloqui fra Gramsci e Bartalini. Basta pensare agli interessi di Pastore per gli aspetti filosofici legati alla relatività, alla geografia linguistica
di Bartoli e alla sua norma dell’area isolata (con forme linguistiche
anteriori), che applicava anche alla Sardegna, agli studi innovativi di
Cosmo su Dante.

In questo periodo Antonio stava preparando gli esami triennali di italiano
e di latino e viveva facendo il giornalista, arrotondando le misere
entrate dando lezioni private. Soprattutto collaborava con “Il Grido
del Popolo” e teneva sull’edizione torinese dell’ “Avanti!” una rubrica
intitolata Sotto la Mole in cui mostrava la lucidità delle sue idee e il
suo graffiante stile polemico che aveva come obiettivo l’ipocrita moderatismo
della classe dirigente torinese di ispirazione giolittiana, il
nazionalismo becero della “Gazzetta del Popolo” e certi voltagabbana
che avevano venduto anche l’anima all’interventismo. .....SEGUE
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