9788889971819 Cardarelli Romualdo, Baldaccio d'Anghiari e la
signoria di Piombino nel 1440-1441, p. 214 18,00 Bross.
Bib di storia (reprints) n. 5 2011. |
|
Baldaccio d'Anghiari e la signoria di Piombino
nel 1440-1441 |
Il breve periodo che va dal febbraio del 1440 al settembre del
1441 per lo Stato di Piombino fu singolarmente ricco di avvenimenti
così, che la sua conoscenza ci può fare non piccola
luce sui primordi di quella Signoria e al tempo stesso chiarirci
meglio le ultime gesta e la miserabile fine di Baldaccio dAnghiari
e i diversi atteggiamenti della politica seguita allora da Firenze
e da Siena. Questo periodo appunto ho cercato di ricostruire
sulla scorta di non poche fonti inedite. Poche altre notizie
ho ricavato da un libro dei Consigli (Liber reformationum) del
Comune di Piombino. Molte serie di documenti che avevano appartenuto
alla Signoria devono essere state distrutte o almeno disperse
fra alcuni Archivi privati e gli Archivi di Stato di Napoli di
Genova e anche di Francia e di Spagna. Altre notizie ho ricavato
dallArchivio di Stato di Siena, alcuni nellArchivio
Vaticano; infine dal libro dei Consigli dellArchivio Comunale
di Massa Marittima.
Romualdo Cardarelli Lanno 1440 si
annunziava così fin dai primi giorni gravido di tempeste.
Dalla pianura lombardo-veneta la guerra minacciava di, estendersi
nuovamente alla Toscana. Una fitta rete dinsidie dintrighi
e di maneggi diplomatici si andava tessendo, con labilità
propria di quei tempi, fra Stati piccoli e grandi, capitani di
ventura, consorterie cittadine. Iacopo dAppiano, come si
è visto, vedeva con gioia il crescente riaffermarsi della
potenza viscontea e le sue parole fanno comprendere che già
riapriva lanimo alla speranza di un altro decisivo intervento
del Visconti contro i Fiorentini. Ma lanno che sorgendo
appariva pieno di promesse, doveva invece recargli infiniti pericoli
e tribolazioni e infine una miserevole morte. Linvasione
dello Stato di Piombino fu così opportuna per Firenze
che viene spontaneo il dubbio di una segreta ma piena intelligenza
di Baldaccio coi Dieci di Balía per i quali egli aveva
conservato, anche militando in campo avverso, tanto cordiali
relazioni. Essendo lui stato fino allultimo momento al
servizio del Piccinino, i Dieci non avrebbero potuto essere sospettati
di nulla, mentre, se la sorpresa riusciva, essi avrebbero facilmente
costretto il Signore di Piombino a tornare sotto la protezione
di Firenze, pur di allontanare Baldaccio; e anzi, nel migliore
dei casi, avrebbero potuto spodestare donna Paola e il debole
figlio per annetterne senzaltro lo Stato alla Repubblica. |
|