DAL LIBRO : UNA VITA PER IL CINEMA -- L'avventurosa storia di UMBERTO LENZI regista

DI Silvia Trovato, Tiziano Arrigoni CON MOLTE FOTO DALL'ARCHIVIO DI UMBERTO

PREFAZIONE

 

Un inizio...

Appena lasciamo la superstrada Aurelia, la via corre in una pianura ondulata che sale leggermente verso est, una serie di colline maremmane ora dolci e coltivate, ora boscose e scure. Sappiamo già che questo percorso familiare, quasi domestico, ci porterà lontano, molto lontano, in varie parti del mondo. Eppure partiamo inevitabilmente da questo antico paese della Maremma grossetana, in fondo tutta la nostra storia inizia da questo luogo di pietre antiche: Massa Marittima. La strada che prima sale lentamente, all'improvviso inizia ad inerpicarsi fra querce e lecci (non a caso questo tratto si chiama Schiantapetto ) e poi, infine, la città e la cattedrale che ci si presenta improvvisa davanti agli occhi, una meraviglia del romanico, una piazza che è tra le più belle d'Italia.
Massa, il centro più nobile della Maremma, che non è solo armonia medievale, è anche lotte risorgimentali, garibaldini e mazziniani, socialisti e comunisti e anarchici, una tradizione radicale mai sopita, quel “fondo di anarchismo” che si respirava nell'aria nei decenni passati del Novecento.
Ma soprattutto la forza di Massa è nel suo sottosuolo, nella sua millenaria tradizione mineraria (che ne faceva uno dei luoghi più importanti d'Europa) e che negli anni che andremo a raccontare esprimeva una classe operaia mineraria avanzata, sindacalizzata e politicizzata, che comprendeva il valore della cultura come mezzo per elevarsi socialmente. La voglia di capire e di raccontare. Con “i minatori francesi che sono venuti a Massa Marittima da alcune miniere e rimanevano stupiti per come i nostri operai riuscivano a tener testa agli intellettuali, che facessero politica o no”.
Da questo dobbiamo partire se vogliamo comprendere la nostra storia.
E uno zoom quasi temporale ci porta in una macelleria di Massa, di quelle toscane di una volta col bancone di marmo, è la bottega di Bruno Lenzi (“salumi- uova – pollame – carni di prima qualità “) dove “troverete sempre i prodotti più freschi ed il taglio più perfetto” recita orgogliosa una pubblicità. Lenzi proveniva da una famiglia di immigrati stagionali pistoiesi, come molti in quel periodo che venivano a cercare fortuna in Maremma:il nonno a Follonica, dove c'era il forno per il ferro e dove aprì una mescita per il vino (Follonica è in fondo una città di pistoiesi emigrati in pianura). I suoi figli invece si dedicarono alla macelleria.
È da questo ambiente minerario combattivo, da questa macelleria di paese che dobbiamo partire per comprendere tutto il resto della storia, che ci porterà fra luoghi e personaggi che sembrano anni luce lontani dall'antico paese.

 

CAPITOLI

 

A MASSA MARITTIMA. TRA MINATORI ED INTELLETTUALI IN MAREMMA

PASSIONE DI CINEMA A ROMA

PRIME ESPERIENZE

RITORNO NELL' ITALIA DEL BOOM

LA STORIA LE STORIE

I SFFIO DELLA SPAGNA:OMAGGIO A DUE PROTAGONOSTE DELLA GUERRA CIVILE SPAGNOLA

I GIALLI SUL MONDO VIP

IL POLIZIESCO

I KOLOSSAL DI GUERRA

IL CANNIBALICO

IL CADAVERE IN LAVATRICE

TARANTINO AD CO.

QUANDO IL CINEMA DIVENTA ROMANZO

 

 

 

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