Il libro dello Stecchetti è ormai un classico dell'ottocento
che suscita sempre sommovimenti dell'animo umano e profonde riflessioni
sull'amore negato, e sul senso della vita. Il libro richiama
alla mente I dolori del giovane Werther di Goethe
dove le delusioni d'amore diventano scuola di vita.
Alla sua uscita ebbe un succeso di vendite maggiore delle Odi
barbare del Carducci e nel corso della vita dello scrittore ne
uscirono ben 32 ristampe. Il libro passò i confini della
Romagna giungendo anche in Toscana dove ancora esistono suoi
estimatori che ne recitano i versi a memoria specialmente il
canto dell'odio
Quando tu dormirai dimenticata/sotto
la terra grassa/e la croce di Dio sarà piantata/ritta
sulla cassa/... Chi era veramente
Lorenzo Stecchetti
Olindo Guerrini, Forlì il 4 ottobre 1845 Bologna il
21 ottobre 1916. Fu poeta, prosatore, bibliofilo e studioso di
letteratura italiana. Diceva di se « Sono nato (ahimè!)
A Forli; ma la mia vera patria è Sant'Alberto 15 Km al
nord di Ravenna, dove i miei avi hanno sempre vissuto»
Trascorse gran parte della propria a vita a Bologna prima come
impiegato e poi come direttore della biblioteca universitaria.
Amò molto fotografare e andare in bicicletta per tutta
Italia. Aderì al Verismo e fu ammiratore del Carducci.
Nei suoi versi mostrò uno spirito singolare e bizzarro
Fu un erudito e critico letterario attento ad ogni nuova voce.
Nel 1877 pubblicò la raccolta di poesie Postuma, asserendo,
nella prefazione, che trattavasi di versi di un cugino, Lorenzo
Stecchetti, morto per tisi all'età di 30 anni. Il volumetto
suscitò scandalo per gli insinuanti toni erotici e gli
spunti blasfemi alternati a elementi comici e satirici.
Alla sua uscita ebbe un succeso di vendite maggiore delle Odi
barbare del Carducci e nel corso della sua vita ne uscirono ben
32 ristampe. Il libro passò i confini della Romagna giungendo
anche in Toscana dove ancora esistono suoi estimatori che ne
recitano i versi a memoria specialmente il canto dell'odio Quando
tu dormirai dimenticata/sotto la terra grassa/e la croce di Dio
sarà piantata/ritta sulla cassa/...
Nel libro si riconosce chiaramente l'ispirazione a spunti
e motivi provenienti dai romantici francesi, che Guerrini ben
conosceva, viva è la denuncia e la satira del conformismo
morale, religioso, sociale che non ha confini...
Pubblica poi Polemica (1878), Nova polemica (1878), dove la riconferma
della poetica verista si affianca a un violento anticlericalismo
dovuto all'ingerenza temporale della chiesa in quel periodo rivoluzionario
che è stato il Risorgimento e dove questa
confondeva il regno dei cieli con quello della terra, e il Concilio
Vaticano II era di là da venire...
Nelle Rime di Argia Sbolenfi (1897) la sua forma poetica fluida
e gradevole qui prende corpo in una satira leggermente misogina
Scrisse inoltre il poema burlesco e parodistico Giobbe, serena
concezione di Marco Balossardi (1882).
Nel 1901 scrisse In bicicletta dove diede sfogo alla sua passione
la bicicletta, tra l'altro fu Capoconsole del Touring Club Italiano.
Nel 1908 scrisse Ciacole da Bepi riportate in parte sul giornale
Il pugno di ferro, dove fece parlare in veneto Pio X. Nel 1918
dopo la sua morte apparve L'arte di Uitilizzare gli avanzi della
mensa. Dove viene illustrata una cucina povera allusiva alla
penuria alimentare dei magri stipendi dell'epoca.
Usò anche con notevole efficacia il dialetto romagnolo
anche nei Sonetti Romagnoli, pubblicati anche questi postumi,
dal figlio Guido nel 1920.
Olindo Guerrini ebbe vasta popolarità per i suoi atteggiamenti
anticlericali e socialisticheggianti e per la sua polemica contro
i romantici e gli idealisti.
Henry
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