Ean 9788866151388
LA STRADA DEI SOGNI a cura
di: Giorgio Albanesi, Agnese Cerbai, Ado Grilli 23 x 21 ill.a
Colori pp. 62
8,00 Collana Arte n. 5 2016 |
|
|
|
LA STRADA DEI SOGNI |
In effetti, quando si parla di sogno si pensa a qualcosa di
molto distante dalla realtà, che non sarà possibile
realizzarlo perché mancano i mezzi, il tempo, la distanza
e tante altre cose molto vere.
Il sogno è definito come una speranza o un desiderio vano,
e inconsistente, mentre il reale è ciò che ha effettiva
esistenza, che ha una concretezza oggettiva.
Ma, nonostante questa oggettiva realtà, il sogno fa parte
della nostra realtà, e quando nella nostra vita non ci
sono più sogni tutto si appiattisce.
Forse siamo anche più efficienti, più adeguati,
ma senza vitalità, con poco interesse, con poca curiosità,
con poca energia.
Negli incontri con le persone che, in vario modo, manifestano
un disagio psichico, questo tema è molto spesso presente,
ma non sempre ce ne rendiamo conto.
Così, ci può essere il sogno maniacale di realizzare
una grande impresa o di sposare una bellissima attrice, il sogno
di avere un lavoro e unautomobile, oppure di cambiare città
per non essere più controllato dalle persone che mi perseguitano,
o ancora il sogno in cui il mondo funzioni bene senza ingiustizie
e soprusi. In questi casi, il sogno si infrange sulla realtà
in modo tale che non ne rimane niente, la realtà non si
modifica per nulla, e rimane solamente il senso di delusione
e frustrazione.
Nei progetti di riabilitazione questa prospettiva raramente viene
considerata, nel senso che si parte per lo più da un modello
di comportamento, di accettazione delle regole, a cui si cerca
di fare aderire la persona. Prospettiva sicuramente importante
e direi anzi indispensabile per ogni progetto che sia realmente
terapeutico.
Ma nei programmi terapeutici dei nostri pazienti non parliamo
mai dei sogni.
La parola che è diventata punto di riferimento in tutti
gli interventi riabilitativi è progetto:
Progetto terapeutico, Progetto Riabilitativo, Progetto Individualizzato.
Su questo concetto ci misuriamo costantemente tra operatori e
con i pazienti, con i familiari e con altre agenzie di assistenza,
e va considerato un'importante progressione verso lindividuazione
delle individuali necessità e possibilità di progressione
di ogni singola persona con patologie psicopatologiche, superando
il rigido concetto di intervento terapeutico presente in precedenza
nei centri diurni e nelle altre strutture riabilitative.
In questo senso, la riabilitazione psichiatrica, ha avuto grandi
meriti e grandi successi nel recente passato in situazioni di
soggetti con prolungate istituzionalizzazioni o di grave ritiro
sociale, ma deve ora adeguarsi alle richieste che ci vengono
dai nuovi pazienti, con esigenze più differenziate rispetto
al passato, con necessità di mantenere più che
riprendere il contatto con gli altri, di sviluppare competenze
e abilità differenti per ognuno.
Come unire il progetto al sogno?
Con percorsi di andata e ritorno, dal sogno al progetto, e poi
dal progetto al sogno, mantenendo vitale lidea della progressione,
senza avvallare sogni irrealizzabili ma con progetti che possano
avvicinare la persona al proprio sogno, che va in primo luogo
conosciuto. Quindi che il sogno non sia attesa inoperosa e inconcludente
che un bel giorno si realizzi la propria idea, ma stimolo a raggiungere
i primi obiettivi per realizzarlo.
Un segno di questo cambiamento è levoluzione dei
Laboratori riabilitativi che si sta verificando negli ultimi
anni in tanti Centri Diurni e strutture riabilitative, che stanno
diventando non solo e non tanto luoghi di intrattenimento, ma
strumenti di progressione, verso autonomia e competenza, e anche
spazio di conoscenza dei sogni, delle emozioni, delle angosce
dei nostri pazienti, anche in modo meno strutturato e razionale
del tradizionale colloquio.
Il laboratorio di arteterapia che è stato realizzato lanno
scorso presso il Centro Diurno LOasi di Venturina
è uno stupendo esempio di questo percorso.
Per entrare in questa prospettiva, si propongono in questa sede
alcuni elaborati, disegni e commenti, effettuati dai partecipanti
durante gli incontri con la psicologa Agnese Cerbai, che con
competenza e passione ha progettato e realizzato il laboratorio
di Arteterapia.
Non è una riproposizione lineare del lavoro fatto, non
può esserlo; queste pagine si possono solo leggere come
spunti di emozioni, fantasie, appunto sogni, che sono emersi
con vivacità e elaborati in un contesto appropriato.
Un'altra modalità espressiva che porta a far emergere
le emozioni si ritrova sicuramente nelle poesie.
Nelle poesie di Mauro Canduzzi, riportate nella seconda parte
del libro, si ritrovano molti aspetti presentati nella parte
precedente, di cui costituiscono un completamento e un integrazione
interessante. A volte con un sorriso, altre volte con un velo
di malinconia, negli scritti di Mauro Canduzzi si possono ritrovare
le delusioni, le angosce, le aspettative ed anche i sogni, con
un modo meno stereotipato di vedere la realtà rispetto
a quello a cui siamo abituati.
Uno scritto in particolare sembra il collegamento ideale tra
le due parti, quando si dice che «Diventare uomo significa
uscire a testa alta dalla strada dei sogni», che può
essere un invito a fare incrociare la strada dei sogni con il
percorso del progetto.
I sogni possono così contribuire a dare la direzione
dei nostri progetti.
Dr. Giorgio Albanesi |
Progetto di arteterapia
a cura della Dr. ssa Agnese Cerbai
Presupposti teorici: cosa è larteterapia
Larteterapia consiste nella ricerca del benessere psicofisico
attraverso lespressione artistica dei pensieri, vissuti
ed emozioni.
Essa stimola le potenzialità di elaborare creativamente
tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con
le parole e nei contesti quotidiani.
Per mezzo dellazione creativa limmagine interna diventa
immagine esterna, visibile e condivisibile e comunica allaltro
il proprio mondo interiore emotivo e cognitivo.
Larte permette unespressione diretta, immediata,
spontanea ed istintiva di noi stessi che non passa necessariamente
attraverso lintelletto, offre molte opportunità
di auto-rivelazione e crescita, stimolando in modo assolutamente
rispettoso delle proprie difese scoperte su di sé
e sul proprio modo di vedere e percepire il mondo e le relazioni
con esso.
La possibilità di veicolare attraverso lespressione
artistica i propri vissuti emotivi dà lopportunità
di accettarli, prima, e poterli riconoscere e nominalizzare,
poi: passaggi necessari per poter giungere ad una integrazione
tra diversi domini di conoscenza (quella semantica e logica e
quella emotivo immaginativa) e ad una più chiara costruzione
di sé come persona che pensa e sente.
Colui che fa fatica ad utilizzare il linguaggio verbale, che
ha difficoltà cognitive, emotive o relazionali, può
esprimere se stesso attraverso il movimento, i suoni, il colore,
le forme, i disegni: è dunque un intervento di aiuto e
di sostegno a mediazione non-verbale attraverso luso di
materiali artistici che tende ad attivare diverse modalità
di comunicazione che danno la possibilità di percepirsi,
da parte di chi ne usufruisce, come individuo capace di fare
e di esprimere, in un contesto di relazione e confronto con il
gruppo in cui è inserito.
Latto del creare presuppone, anche nella produzione di
una piccola opera, imparare ad accettare limprevedibile
senza sentirsi sopraffatti, utilizzare eventuali errori
ed accoglierli nella propria creazione senza giudicarli.
Contemporaneamente, esso rappresenta un feed-back positivo sulle
proprie possibilità creative e produce un senso di autostima
e riconoscimento/accettazione di sé.
I prodotti artistici non devono mai subire interpretazioni esterne,
il significato è sempre personale, e va ricercato attraverso
il colloquio, cosicchè sia il paziente stesso ad individuare
il giusto messaggio della propria creazione.
Larteterapia comprende vari tipi di attività espressive:
le arti visive (disegnare, colorare modellare, utilizzare fotografie
o filmati), la musica (ascoltata o prodotta), la danza (intesa
non come disciplina ma come movimento spontaneo), il teatro e
la narrazione letteraria (che permettono lintreccio di
finzione/realtà, persona/personaggio).
Dr.ssa Agnese Cerbai |