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Ean 9788866152842
ORADOVE
Energia, turismo e intelligenza artificiale
Daniele Calonaci
pp. 242 A5 anno 2024 € 15,00

Collana Nuovi Autori n. 62


LIBRO IN STAMPA PREVISTA USCITA A SETTEMBRE 2024

Daniele Calonaci

è nato a Piombino nel 1969
Arrivato al quarantesimo anno lavo-rativo, ha accumulando esperienza e sensibilità in molti settori.
Dal 2011 ha promosso la vendita di impianti fotovoltaici in Italia, pre-cedentemente è stato un agente pubblicitario in Italia e in Spagna e, prima ancora, venditore di ogget-tistica in Francia.
Le sue competenze trasversali spa-ziano da responsabile ufficio acqui-sti ad amministratore di siti web, da impiegato informatico a responsabile di amministrazione.
Tra i tanti ruoli che ha scoperto e coperto, ama ricordare quello di magazziniere in Magona e quello di operaio in GSI, all’interno dello stabilimento siderurgico di Piom-bino.
Le sue passione per l’incisione su marmo, la scrittura di poesie, inedite, e le sue esperienze in ambito cinofilo sono le costanti che lo hanno accom-pagnato negli ultimi decenni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ORADOVE

Energia elettrica turismo e intelligenza artificiale

PREFAZIONE:

Dalla bellezza del mare traggono origine nuove idee, mentre le onde trasportano con sé ricordi e speranza.
Contemplando l'orizzonte, ci si perde nei propri pensieri, lasciandoli fluire e sospirando, mentre trovano rifugio nella quiete, con armonia e semplicità.
Quella primavera piombinese, caratterizzata da un clima altalenante, dal caldo estivo sulle spiagge al freddo invernale per le vie della cittadina costiera, accompagnò i sogni di un'intera generazione.
Il mondo, visto dagli occhi dei giovani, sensibili e curiosi, egoisti ed eroici, prende forma e viene descritto con autenticità, mantenendosi giovane, radioso e aperto alle novità come doni inaspettati.
Per loro, il mondo è un palcoscenico in cui possono esprimere la propria creatività, affrontare le proprie paure e costruire il proprio futuro.
Un viaggio che parte dal mare, passando dagli Appennini e arrivando alla speranza che, un giorno, possa divenire realtà. Potrebbe succedere davvero, potresti essere protagonista del sogno.
Sei sulla tua sedia, a cena con le persone alle quali vuoi più bene, ma vieni rapito dal silenzio che ti conduce nel profondo della tua intimità, o semplicemente sei distratto, e all'improvviso ti volti come se quella domanda la stessero facendo davvero a te.


DAL CAPITOLO XXVII

IL SITO

«Quando suona la campanella della ricreazione Benedetta e Gianluca prendono Simonetta e Giuliano e vanno velocemente verso la classe di Giovanni. «Dai! Forza muovetevi! Giuliano ci sei? Chiama Marco e te Simo chiama Flavia. Forza veloci! Ci troviamo davanti alla classe di Giovanni. Tutti, chiamate tutti quanti! Anche gli altri gruppi mi raccomando».
Con lo smartphone in mano e senza neanche guardare dove stavano mettendo i piedi, restano in scia a Benedetta, che non accennava minimamente a rallentare.
«Giovanni? Giovanni esci vieni qui. Giovanni! Oh finalmente. Ma non mi sentivi? Domani mattina facciamo una videochiamata con il cugino di Simonetta, studia a Bologna, l’energia elettrica, domani mattina. Ma lo sai che aveva già visto l'intervista?».
«Quale intervista? Chi?».
«La tua intervista, quella di ieri».
Marco, che stava uscendo dalla sua classe, proprio quella accanto, la sente parlare e salta sulle spalle di Michele che gli camminava accanto:
«Evvai! Sempre più in alto ahah».
Giovanni, serioso come al suo solito, non lasciava trapelare nessun entusiasmo, stava già pensando alle implicazioni, a come far evolvere la situazione. Anche Flavia ed Emiliano arrivano nel corridoio, e di lì a poco il capannello dei ragazzi diventa sempre numeroso.
«Venite con me», dice Marco, e si fa seguire all'interno della sua classe. Non era vuota, alcuni sui compagni stavano ancora occupando i loro banchi. «Ragazzi? Dobbiamo fare una riunione straordinaria, e questo ora è diventato il nostro quartier generale. Potete lasciarci la classe qualche minuto? Grazie infinite, ne abbiamo proprio bisogno».
I suoi compagni escono, chi ridacchiando, chi scuotendo la testa, ma lui chiude la porta e, dirigendosi subito verso la lavagna, prende il pennarellone. Rivolgendosi a Giovanni gli chiede:
«Cosa dobbiamo fare Giovanni?».
«La prima cosa è fare una scaletta di domande per la zoom».
«Useremo Skype», chiarisce Benedetta, ma Marco sorvola,
«è lo stesso... le domande?».
«Ognuno di noi le scrive e ce le leggiamo stasera dopocena? Tutti alla panchina davanti al Torrione? Alle nove?».
Giovanni la guarda e poi torna a parlare con Marco che davanti alla lavagna si passa velocemente il pennarellone da una mano all’altra, pronto a fare i suoi diagrammi di flusso, per prendere appunti e farli diventare un piano di azione.
«È una bella idea. Stasera tutti al Torrione. Troviamo degli esperti per gli altri argomenti? Persone che ci forniscano una loro visione?»...Mentre Marco stava scrivendo sulla lavagna, Benedetta cambia ancora discorso rivolgendosi ai nuovi arrivati: «Avete saputo che l'intervista di ieri l'ha vista anche uno sceneggiatore e che vuole che gli mandiamo i video?».
«No, quali video?», chiede Flavia.
Marco mentre continuava a scarabocchiare sulla lavagna, le risponde: «Oggi ci manderà dei testi, vuole farci fare un casting per interpretare noi stessi. Ieri stavamo pensando di allargare il casting anche a tutti gli altri, potreste farlo tutti se volete».
«Ma anche i ragazzi delle altre scuole?», interviene Emiliano. Marco guarda Benedetta e alzando le spalle risponde: «Perché no, più siamo meglio è. Giusto?».
«Giusto», rispondono in coro.
«Ok, allora come ci muoviamo?».
Michele alza le mani e risponde:
«Ci penso io. Faccio un sito, ci metto un blog e li facciamo caricare li. Non saranno pubblici fino a quando non li approveremo, quindi niente rischi. Ci vogliono i testi però. Chi li scrive? Ci mettiamo quelli dello sceneggiatore?».
Benedetta lo guarda, va verso la cattedra e risponde: «Se puoi fare il sito va bene. Per i testi aspettiamo che ce li mandi».
Suona la campanella, la porta si apre e Marco conclude:
«Ci aggiorniamo all'uscita di scuola. Se riuscite parlatene subito con i professori. Magari possiamo già cominciare a cercare i nostri esperti. Forza Ragazzi. Ogni idea è per il gruppo. Tutti in classe di corsa».
Le lezioni ricominciano, sono tante le classi in cui si rumoreggia quello che sta succedendo, prima fra tutte quella di Marco.
La professoressa di Italiano si avvicina alla cattedra, sistema la borsa, e con voce calma, senza neanche guardarli chiede:
«Bene ragazzi! Chi ha usato la lavagna come se fosse sua? “Elenco di domande, ogni gruppo trova un esperto. Fin qui posso capire, immaginare per lo meno. Ma cosa vuol dire casting aper stud tutte ?” Ma cosa è? una casa? E blog x video? Marco è la tua scrittura vero?».
«Si certo, ma non l'ho usata per me, ma per tutti i ragazzi delle scuole. Vede? Non è una casa, è una scuola! L'ho scritto proprio io».
«Bene Marco. Fai lo spiritoso come sempre. Riesci a scrivere in una sola pagina quello che stai cercando di comunicare con le tue battute?».
«Ma proff... si posso farlo. Non le piacerebbe di più sentirlo dalla mia voce?».
«Certo Marco. Te scrivilo e dopo ce lo leggerai. Puoi cominciare subito. Hai cinque minuti. Francesca? Te per cortesia raccogli i temi che dovevate fare per oggi che comincio a leggerli».
Marco prepara sul banco il tema per casa, quello su Pirandello, e comincia a scrivere facendo scivolare velocemente la penna sul foglio. Si alza in piedi e senza neanche chiedere il permesso comincia subito a leggerla: «Durante l'ultima assemblea di Istituto abbiamo deciso di formare dei gruppi di studio per approfondire alcuni temi inerenti il problema energetico locale e le possibili soluzioni. Proprio stamani uno studente all’ultimo anno di ingegneria dell’energia elettrica ci ha concesso un appuntamento per un'intervista da remoto.
Ci ha favoriti una fortunata coincidenza: lui ha visto un video che Benedetta ha girato ieri. Nel video stavamo parlando di produzione e conservazione di energia elettrica, funzionale ad una possibile riqualificazione dell'area industriale. Ci siamo soffermati in particolare sulle soluzioni che potrebbero risolvere una futura crisi idrica e abbiamo fantasticato anche sulla realizzazione di aree destinate alla biodiversità sul nostro territorio. La notizia di questa futura intervista ci ha entusiasmato e ci fatto decidere di cercare altre personalità competenti in materia energetica. Imprenditori e studiosi disposti a condividere con noi la loro visione. Riteniamo che le domande giuste alle persone giuste possono farci trovare le risposte migliori. Quel video lo hanno visto altre migliaia di persone, una di loro è uno sceneggiatore che ci ha contattato. Ci ha chiesto di partecipare ad un casting, invitandoci a recitare dei testi estratti da quel nostro video, testi che riceveremo proprio oggi.
Insieme agli altri ragazzi abbiamo deciso di aprire il casting a tutti i ragazzi, a tutte le scuole, e di raccogliere i loro video all'interno di un blog che Michele inserirà in una pagina internet che realizzerà nelle prossime ore».
Marco finisce di leggerla con il foglio ormai distante dallo sguardo, che ammiccante e gioviale avvolgeva la professoressa, ormai rassegnata alla sua simpatica esuberanza. Continuando il suo intervento si avvicina alla cattedra: «Quello che lei, Signora professoressa, non ha potuto leggere sulla lavagna, è la domanda che avrei dovuto farle: “Può proporre agli altri insegnanti di concederci l'uso della vostra sala professori durante il resto della mattinata?” Saremo riconoscenti a chi vorrà essere al nostro fianco per completare questa nostra ricerca».
Con in mano i compiti, che a quel punto stava continuando a far finta di leggere, alza il mento e trattenendo ogni emozione nella voce gli risponde:
«Esci subito da qui e chiedi il permesso alla Dirigente. Non posso accordartelo io. Non voglio sentire volare una mosca, trattenete l’entusiasmo, che devo leggere ancora un paio di minuti».
Marco non apre bocca, ma girandosi verso gli altri sgrana gli occhi e con passo felpato esce, mentre i suoi compagni non riescono a trattenere risa e incitamenti, anche se celati dalle mani intente a nasconderli per quanto fosse possibile.
Va subito in presidenza e dopo un breve scambio di battute gli viene concesso il permesso, a patto che i professori fossero d’accordo nel far saltare la lezione ai ragazzi. Comincia il giro delle classi e, indossando la sua faccia migliore, comincia a contrattare con i professori la liberazione dei suoi compagni di avventura, fino a ritrovarsi in sala professori...

SEGUE NEL LIBRO

 

 

 

 

 

 

 

 
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