EAN 9788866152873
PENSIERI FELINI... E GATTI PADRONI
Maria Rosaria Esposito
pp. 76 ill. f.to A5 anno 2024 10,00
Collana Nuovi Autori n. 63 |
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PENSIERI FELINI... E GATTI PADRONI |
DALLA PREFAZIONE
Un libro sugli animali? No, degli animali
cascati su un libro. Non faremmo mai un libro sugli animali,
chiamandolo libro sugli animali. Magari diremmo daver
fatto degli animali su un libro, ecco. Ma nemmeno questo è
giusto. Non abbiamo mica disegnato degli animali a uso e abuso
dei pennarelli degli scolaretti che magari te ne tirano fuori
uno a pois e uno a stelle e strisce! Ma comunque sia, non è
questo il peggio. Il peggio è che ci hanno, in questo
momento, assicurato con ragioni, con promesse e, alla fine, anche
con minacce, che
trattasi proprio di un libro sugli animali. Perché,
secondo il buonsenso universalmente accettato, se esiste un libro
(e pare che questo lo sia, in special modo per la sua forma)
in cui si parli dei fatti degli animali, esso ha da chiamarsi
libro sugli animali. E sia. Lespressione rimane
comunque, a mio avviso, poco felice. Essa si presta alle inter
pretazioni più disparate e, soprattutto, in netto contrasto
con ciò che era ed è nelle intenzioni del suo autore.
Ora, si sa che tra gli intenti e i traguardi non è mai
corso buon sangue, e che si sa dove e perché si comincia,
ma non si sa dove e perché si finisce, e basta poco per
finire nella terra di nessuno. Un libro sugli animali potrebbe
essere abbastanza facilmente scambiato per una specie di documentario
scritto, ma
senza la bellezza e il fascino indiscutibile delle immagini.
Qualcuno potrebbe restarci così male da farne coriandoli
per una festa di carnevale fuori stagione. Qualcun altro potrebbe
sperare di cavarne qualcosa
per lennesima ricerca assegnata al figlio, che non se ne
frega niente. A qualche anima persa, alla dicitura libro
sugli animali potrebbe venir in mente di servirsene come
munizione, nel senso che lo tirerebbe
volentieri alle bestie che dovessero attraversargli
la strada, specie se gatti neri
e solo per il semplice
fatto che gli sono passati davanti, o di traverso, e questo è
il caso peggiore. Perché contempla luomo
che non ama gli animali. Gli animali, invece, amano luomo,
tantè che cercano in tutti i modi di stargli vicino,
di abitare dove lui abita, di mangiare ciò che lui mangia,
di dormire dove lui dorme, di avvezzarsi a ciò cui lui
è avvezzo, comprese le insensatezze, anzi soprattutto
a quelle! Non cè nulla che un animale non possa
sopportare pur di restare vicino alluomo. E alle sue comodità.
E non disdegnano abitudini scellerate pur di restare in casa
del padrone. Pensate che cè stato un cane che imparò
a ubriacarsi pur di sentirsi dello stesso umore del suo padrone
beone. Ed è nota la capacità degli animali ad affezionarsi
a qualsivoglia idiozia, purché appartenga al padrone.
Si può dire che... |