Ean 9788866153023
USOKAMI E MAPANDA 50 anni di cooperazione missionaria
fra le diocesi di Bologna e Iringa
Paola Ghini, Matteo Ferrari, Francesco Grasselli, Francesco Ondedei
pp. 320 ft. 17x24 32 Ill. Colore anno 2024 20,000
Collana Opere dello Spirito n. 11 |
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USOKAMI E MAPANDA
50 anni di cooperazione missionaria fra le
diocesi di Bologna e Iringa (Tanzania) |
dalla prefazione del
card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di
Bologna
Dopo poco più di un anno dal mio arrivo a Bologna,
ho accettato con gioia, nel 2017, linvito a raggiungere
la parrocchia di Mapanda, per visitare i bolognesi presenti in
Tanzania: due sacerdoti, un laico, le suore Minime, la comunità
della Visitazione. In una decina di giorni ho constatato non
solo il loro lavoro, ma la continuità con quanti erano
passati lì in precedenza: il profondo legame con il territorio,
la parola di Dio tenuta come centrale nellopera di evangelizzazione,
lattenzione e la cura per le persone. E ho capito che non
si trattava di un pezzo di Bologna riproposto nella diocesi di
Iringa, ma di un luogo dove due chiese incontrandosi e imparando
a camminare insieme, avevano generato qualcosa di nuovo. Ogni
Chiesa è locale e universale allo stesso tempo e sperimenta
una comunione che unisce situazioni distanti eppure vicine nellamore.
Durante la mia permanenza, tra le tante parole in kiswahili che
ho sentito, una mi ha colpito ed è la parola Upendo, cioè
Amore, perché è quella che descrive meglio la gioia
nellaccoglienza manifestata da tutte le comunità
locali e lopera pastorale che si è svolta in questi
decenni. Ed è sempre molto circolare. La Chiesa con le
sue vicende e la sua storia rende visibile lamore di Dio
che ha tanto amato il mondo da donare il suo stesso figlio. Dio
si pensa per il prossimo, ci aiuta a capire cosa significa amore
e ci chiede di fare altrettanto per capire quello per cui siamo
fatti, per ristabilire la condizione dellorigine, per non
farci rovinare dal nemico della vita e della gioia che continua
a seminare indifferenza, odio, inimicizia. A Mapanda, nella comunione
tra Chiese ho contemplato tanta umana gioia e gratitudine, possibile
solo quando ci si ama solo per lamore che ci unisce a Cristo.
Questo significa dare gratuitamente perché gratuitamente
abbiamo ricevuto. In fondo il primo vero fidei donum è
Gesù, che non si stanca di farsi pellegrino perché
tanti lo possano incontrare e possono vedere nella sua vita il
riflesso del suo amore e nei sacramenti il mistero della sua
presenza. Solo per amore, upendo in kiswahili!
La memoria davvero piena di gratitudine e di santità dei
50 anni di gemellaggio e di solidarietà ci porta anche
a guardare al futuro. In questi anni, come sempre, molte cose
sono cambiate e noi con esse. Ad esempio è nata la diocesi
di Mafinga, generata da una costola di quella di Iringa, ed in
essa ora si trovano le parrocchie di Mapanda e di Usokami. Don
Enrico Faggioli è rientrato e a lui è subentrato
don Marco Dalla Casa, che scherzando abbiamo definito lusato
sicuro. Questo perché proprio nel 2017 abbiamo avviato
i lavori per costruire la chiesa a Mapanda e, come per altre
grandi opere, i mattoni da sistemare non sono mai abbastanza
e ci siamo accorti che sono necessari tempi più lunghi
di quelli previsti. Desidero ringraziare tutti: i presbiteri,
i diaconi, le persone che a vario titolo hanno donato qualcosa,
per la nostra presenza. In realtà, lo so, sono loro che
ringraziano Dio per aver potuto fare. Lamore donato non
è mai perduto: si perde quello che conserviamo, per paura
o abitudine, per pigrizia o inedia.
Quando nel 1974 partirono i primi due sacerdoti bolognesi, don
Giovanni e don Guido, e con loro le prime tre suore Minime, non
avevano certo tutte le risposte e sicurezze. La spinta era il
desiderio di seguire limpulso arrivato alle diocesi dal
testo del papa che parlava di un dono basato sulla fede delle
rispettive comunità: una chiesa accoglie, una invia, concordi
nel progetto e rispettose delle reciproche ricchezze.
Soprattutto camminare insieme: ascoltare le voci di così
tanti testimoni ci fa capire che non è stata una storia
di qualche eccellenza. Qui davvero la Chiesa si manifesta come
sinfonia, coralità di persone. E anche come fantasia dello
Spirito: molti sono stati i progetti avviati in questi decenni,
da quelli nellambito sanitario, a quelli legati al mondo
della scuola, da ultimo alcuni progetti che ponessero attenzione
ad alcune fasce fragili, come i malati ed i bambini con disabilità.
In questo libro troviamo felicemente i cosiddetti volti noti,
i numerosi preti, le religiose ma anche alcuni laici non certo
da meno in quanto a servizio e testimonianza. Ma dietro queste
pagine ci sono tutti quei volti delle persone che in un continente
e nellaltro hanno contribuito perché avvenisse
rubo le parole alla liturgia questo mirabile scambio.
Quanta gratitudine dobbiamo lorore la strada. Almeno, questo
era nelle nostre intenzioni.".... SEGUE NEL LIBRO. |