La decisione di provare un viaggio diverso, l'acquisto di
un quaderno su cui scrivere un diario dei fatti e delle emozioni
che questa esperienza potrà regalare. Inizia così
una nuova avventura di Paolo che da scrittore di romanzi questa
volta racconta un pezzo della sua vita facendoci conoscere il
mondo del volontariato in India.
Tutto inizia da Calcutta, in uno dei centri di Madre Teresa,
con tanta paura di non farcela ma tanta voglia di aiutare e conoscere
gli altri e prosegue per sedici anni con altre dieci esperienze
diverse ma sempre più arricchenti.
Con questo libro, composto sia da vicende e riflessioni personali
che di storie degli incontri, Paolo ci apre una finestra
sul significato e sulla realtà di questo tipo di volontariato,
dove aiutare gli altri può significare soprattutto aiutare
anche se stessi.
Paolo, uno degli angeli che lavorano nel silenzio,
come dice egli stesso nella sua dedica, descrive in modo magistrale
l'esperienza di un volontario che ha prestato la propria opera
in varie parti del mondo, in special modo a Calcutta, la metropoli
indiana scelta da Madre Teresa per iniziare il suo lavoro in
mezzo ai più poveri tra i poveri. Col suo esempio la piccola
e minuta suora albanese ha stimolato migliaia di giovani e meno
giovani a vivere e condividere la lotta nei confronti del male
e della povertà, restituendo dignità a milioni
di uomini esclusi, e dando una nuova fiamma di speranza
al loro ma anche al nostro futuro.
Paolo qui in prima persona descrive le sue esperienze di volontario
sollecitato da un profondo amore per il prossimo, amore che è
ricambiato dalla gioia di vederlo sorridere, crescere,
emanciparsi in una vita degna di essere vissuta.
Giorno per giorno la sua testimonianza ci coinvolge, ci apre
nuovi orizzonti e ci stimola a seguirlo sia idealmente che nella
pratica, invitandoci a essere pronti a seguire le sue orme.
E qui infatti Paolo, il dispensatore di sorrisi, tra le altre
cose ci racconta di amici che hanno voluto emularlo in questa
grande missione, missione che porta a una sola vera conclusione:
e cioè che, come dice-va San Francesco, solo dando
si riceve |