La Pagina di: Gino Pozzi |
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LA LEGGENDA DEI TRE CAPELLI
Gino Pozzi
pp. 452 anno 2020 20,00 ill B/N
EAN 9788866152026
Collana Fantasy n. 3 |
IL NUOVO TOLKIEN ITALIANO PROVARE PER CREDERE.... |
Gino Pozzi nasce ad Arcidosso nel 1963, ha già pubblicato
con Bancarella Editrice La leggenda dei Tre Capelli,
nel 2007, (storia nordica e fantastica che affonda le sue radici
nelle mitologie scandinave e vichinghe.)
Come poeta ha ottenuto il Premio della critica 2003 presso la
International Academy Roma University of fine Arts (Libera Accademia
delle Arti), alla Biennale darte contemporanea Leonardo
da Vinci svoltasi in Roma, (Palazzo Barberini), e ricevuto il
Commento critico dellesperto darte Giancarlo Alù.
1979
- da sinistra: i fratelli Gino e Antonio Pozzi |
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LA LEGGENDA DEI TRE CAPELLI
DAL VILLAGGIO AI FORGIATORI STELLARI - |
... In principio nulla esisteva,
né mare, né terra e né cielo.
Cera solo un cumulo di nebbie
in mezzo a cui scorrevano tre fiumi,
e tuttintorno
si stendevano gli abissi sconfinati del caos
Poi giunsero incredibili divinità dalle stelle,
e dispersero nelle brume tre capelli...
Il capello dellamore
Il capello della speranza
Il capello di fuoco della vittoria finale...
«Le acque ondeggiavano lievemente, le
fronde dei frassini dalla vicina collina sembravano danzare,
come sospinte da un leggerissimo alito.
Le betulle innevate si tuffavano nel cielo terso, mentre un Sole
pallido e immortale sfidava i ghiacci del Grande Nord, come un
instancabile e valoroso guerriero.
Il lago sembrava un piccolo paradiso in quelle martoriate terre,
e forse proprio per questo un popolo di Vichinghi vi si stabilì,
lasciando la vita da predoni per costruire un villaggio nelle
sue bianche rive: quelle che abbracciavano onde dorate da tempo
immemorabile.
Qui la vita era tranquilla, il clima non troppo severo, le acque
ricche di pesce fornivano cibo sicuro a tutta la popolazione
del luogo.
In lontananza sintravedevano basse colline punteggiate
da muschi e licheni, le renne pascolavano vicino agli uomini,
e dolci brume trafitte da lingue di luce, portavano candore lucente
tra gli immobili giunchi del lago, che come uno specchio rifletteva
il cielo, scintillando tra i guizzi dei salmoni.
Una leggera nebbia si alzava qua e là dalle acque, le
barche dei pescatori galleggiavano sotto a un rude pontile di
tronchi, che si lanciava imponente dal villaggio verso il lago.
Qui viveva Gotar, lanziano del paese, e poi Agher, componente
del Gran Consiglio, essendo lui a conoscenza di antichi segreti
lapponi su come manipolare rocce e metalli.
LUomo delle Pietre Lucenti, così lo
chiamavano da anni ormai, e dopo Gotar era sicuramente il membro
più autorevole e saggio. Si presentava come un uomo robusto,
vestito con ruvide pelli di renna, e fra i suoi biondi capelli,
foltissimi, pendeva una intricata treccia di mirabile fattura.
Aveva gli occhi quasi scolpiti sul volto, che pareva assomigliare
a roccia viva.
Al fianco portava un laccio fatto di corteccia di betulla, dal
quale pendevano una moltitudine di sacchetti legati con tendini
di lupo, contenenti pietre, minerali e metalli di tutte le sorte.
Era anche un gran cacciatore, per questo si avventurava spesso
fuori dal villaggio per molte Lune e molti Soli, seguendo prede
ambite come la volpe bianca dellimmenso Nord, uno degli
animali più astuti e ricercati nella terra del grande
gelo.
Il villaggio era un luogo sicuro e accogliente tra le lande ghiacciate
di quei luoghi inospitali, e il lago lo bagnava dolcemente, come
accarezzandolo con le sue acque limpide e pure....» |
...Un popolo discendente
dai Vichinghi, che aveva deciso di vivere in pace lontano dalle
guerre e dalle violenze che sconvolgevano il mondo, si trova
improvvisamente a combattere contro le forze più oscure
e terrificanti della Terra di sotto. Quello che fin dai giorni
della creazione non si era mai verificato, diventa una realtà
ter ribile in un brevissimo spazio di tempo, in una lotta che
coinvolgerà Dèi benefici e Divinità terribili.
Al centro della vicenda ci sono tre capelli... chi riuscirà
ad impossessarsene sarà il dominatore dell'universo intero.
In questo allucinante scenario, schiacciati da forze a loro incomprensibili,
Agher, detto l'Uomo delle pietre lucenti, sarà
il protagonista insieme ai suoi leali compagni di una lotta impari
contro le potenze nere del sottosuolo, decise una volta per tutte
a risalire in superficie e scalare il ponte del cielo; lotterà
con tutte le sue forze insieme alla figlia Karian, cercherà
disperatamente di ritrovare Edda, la sua amata sposa, rapita
da uno stregone terribile e potentissimo.
Questa storia Nordica, ha le sue radici nelle mitologie teutoniche
e scandinave, ambientata in un clima dal contesto severo ed ostile,
dove inaspettati colpi di scena si susseguono a un ritmo frenetico
ed incessante. Non mancano draghi, mostri terrificanti della
Terra di sotto, nani, giganti, donne guerriere, navi vichinghe
potentissime e Sciamani dai poteri impensabili.
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POESIE PER ELIZABETH
Dalla mente al cuore,
Gorgheggi d'amore
Gino Pozzi
pp. 114 F:t 13x19 anno 2021 ill. 10,00
Ean 9788866152163
Collana Poesie n. 43 |
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POESIE PER ELIZABETH
Dalla mente al cuore, Gorgheggi d'amore |
E chi sono io schiavo dei tuoi
sguardi,
cavaliere errante che per tante vite ti ho cercato?
So soltanto che tra i tuoi capelli trovo riparo
come un passero tra i rami,
so soltanto che dalla tua bocca
escono parole che mi accarezzano,
e minginocchio davanti a te,
domandandomi se io, tuo schiavo,
posso, sfiorarti il viso.
Nel tuo corpo mi adagerei
come tra le sabbie infuocate dai deserti,
nel tuo seno mi addormenterei,
come un bimbo che conta le rondini.
..
È la seconda volta nella mia lunga carriera
nel campo artistico e letterario che mi viene data loccasione
di commentare la poesia di un Artista senza averlo mai né
conosciuto personalmente, né essere a conoscenza della
sua realtà culturale, sociale, umana.
Io credo che il critico letterario, deve essere come un pittore
o scultore ritrattista o un traduttore: deve non solo avere il
modello davanti, ma addirittura entrare in intimo contatto spirituale
con lui, per capire lessenza della sua anima, per conoscere
le pieghe più riposte del suo spirito, e quindi interpretare
nella giusta maniera tutto il suo sentire e tutti i suoi significati,
tutta la sua fisionomia.
La scrittrice Margherite Jourcenair prima di dare alle stampe
la traduzione del suo meraviglioso Memories di Adrien
ha avuto rapporti di grande amicizia personale per quarant
anni con tutte le traduttrici in diverse lingue! Voleva avere
la certezza che i suoi concetti fossero trasferiti in unaltra
lingua senza perdere il loro più intimo significato.
Io non avrei preteso tanto, ma neanche la più totale oscurità.
Comunque, la scoperta di un nuovo poeta, Gino Pozzi, mi intrigava,
e così ho iniziato a scorrere le pagine di una raccolta
di un notevole numero di composizioni poetiche, e immediatamente
ho avvertito un senso di grande vitalità sia concettuale
che formale.
La resa dei concetti fortemente sentiti, come specchi della propria
anima, riflessi con le parole scelte e calibrate genialmente
per istinto, nellOpera Poetica di Gino pozzi è straordinaria
ed inconsueta.
Direi che nella sua Desser poeta tutto ciò
si evidenzia in maniera magistrale:
Vergognarsi desser, desser poeta come un lupo
ai monti,
coi denti rossi del sangue duna sparuta preda,
lasciarsi cullare tra le merie del tempo,
e pensare, pensare a quei versi che mai scrivesti
Ora già in queste prime strofe, cè così
tanto simbolismo che ci vorrebbero fiumi di inchiostro per dipanare
e vivisezionare tutti i più ermetici e reconditi significati
di questi concetti mascherati da comuni ma efficaci parole.
Giancarlo Alù (critico letterario. scrittore, esperto
d'arte) |
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ECHI DAL FUTURO
Antonio Pozzi - Gino Pozzi
pp. 210 A5, anno 2021 15,00
EAN 9788866152170
Collana Fantascienza n. 2 |
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ECHI DAL FUTURO |
Il libro è composto da ben quattro romanzi
di fantascìenza opera dei due fratelli Pozzi, Quattro
storie dal futuro che ti tengono con il fiato sospeso e con trame
avvincenti e coinvolgenti e nello stessto tempo anticipatrici
del futuro prossimo. Quello che descrivono è una realta
che ha già messo le sue radici nel nostro presente e a
cui l'uomo non si potrà opporre se non con dure lotte
di riconquista della libertà ormai ridotta ad una vuota.
parola. Scienzati pazzi, astronavi disperse nello spazio, olocausti
animali, e controllo completo delle masse sono il "trade
d'union" di questi romanzi da leggere dal principio alla
fine e che certamente lasceranno un segno nel campo delle opere
di fantascienza dopo anni di calma piatta.
- Pozzi Antonio -
Riflessi cosmici:
Un bizzarro scienziato: Rufus,
è fautore di un invenzione straordinaria
che causerà un evento incredibile, destinato a suscitare
terrori ancestrali.
Grazie alle sue prodigiose conoscenze, Rufus, come un folle e
lucido illusionista, crea il miraggio perfetto...
( Nemmeno lui però, si immaginava le reali conseguenze
del suo agire... )
- Pozzi Antonio -
Il Popolo degli specchi:
Si erano persi... proiettati nello
spazio dentro le loro capsule di emergenza.
L astronave era stata colpita:
londa di plasma era potentissima,
ed aveva prodotto una singolarità,
concentrandosi in una parte infinitesimale dello spazio-tempo...
( Ma chi erano? Astronauti umani? Alieni? Impensabili forme di
vita? )
- Pozzi Gino -
Sterminium:
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Nel pianeta Sterminium, è in atto da secoli il più
grande olocausto animale di tutto il Sistema Universale conosciuto.
La carne... una droga irrinunciabile per gli abitanti
del Sistema dei Nove.
( Ma nessun evento nell infinito cosmo, segue un
corso prestabilito:
Tutto, è mutabile... )
- Pozzi Gino -
A.N.I.M.A:
Acciaio è solo
un metallo? No!
E 63 e 50 sono solo numeri?
In realtà essi incarnano i protagonisti di una futuribile
quanto inimmaginabile società, basata sul controllo totale
delle masse,
e lasportazione dellanima umana.
( Vedranno la membrana ectoplasmatica giallastra,
che avvolge una inimmaginabile città,
pulsante di vita vampirica...) |
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IL VIAGGIO
Gino Pozzi
pp. 44 anno 2021 8,00
EAN 9788866152187
Collana Fantascienza n. 1 |
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IL VIAGGIO |
Di notte imberbe già
vedevo, scrutavo,
lo spazio ancestrale e senza tempo,
lo stesso spazio che ora mi lascia libero di vagare,
di fluttuare come una piroga in un mare infinito,
dentro la sua indicibile vastità.
....Un viaggio metafisico, dopo la fuga da un pianeta morente,
ove lintreccio dei ricordi produce realtà e la realtà
genera sogni. Tutto si svolge allinterno di una incredibile
astronave, che come un camaleonte simbiontico rigenera Onig,
il protagonista. È un gioco di specchi introspettivi,
un guardare il sé come oggetto distaccato, avulso, per
poi ricondurlo verso la vera umanità.
Le innumerevoli clonazioni avvengono nella Sala Lazzarus, qui
il miracolo della nuova vita si compie, la farfalla esce dalla
crisalide. È la rigenerazione sublimata dallimpegno
sino alla vittoria sulla logica. Le stelle dello spazio infinito
sembrano brillare di fredda luce, ma... non è così.
Come la fondazione di Roma si erse dal solco del sacro aratro
e dai vaticini degli Aruspici, il viaggio di Onig prosegue, tra
le spire insondabili del tempo...
(Prefazione a cura di Antonio
Pozzi, fratello dell'autore) |
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JENNIFER
Gino Pozzi
Pagg. 68 A5, anno 2019 9,00
EAN 9788866152057
Collana Gialli n. 3 |
Gino Pozzi nasce ad Arcidosso nel 1963, ha già pubblicato
con Bancarella Editrice La leggenda dei Tre Capelli,
nel 2007, (storia nordica e fantastica che affonda le sue radici
nelle mitologie scandinave e vichinghe.)
Come poeta ha ottenuto il Premio della critica 2003 presso la
International Academy Roma University of fine Arts (Libera Accademia
delle Arti), alla Biennale darte contemporanea Leonardo
da Vinci svoltasi in Roma, (Palazzo Barberini), e ricevuto il
Commento critico dellesperto darte Giancarlo Alù.
Gino Pozzi nel
1979 ai tempi delle stesura di Jennifer |
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JENNIFER |
Jennifer stava riposando magnificamente, pensava al suo
giardino e alle due borsette di pelle comprate il giorno prima.
Non erano cose di eccessiva importanza per Robert, ma lei sembrava
che vivesse di queste piccole cose, erano i bocconcini prelibati
che gli allietavano la vita.
I pensieri lasciarono pian piano la mente, sbadigliò e
si assopì sul divano, lasciando distrattamente scivolare
la mano a terra.
Robert era intento a fare uno spuntino accompagnato da una tazza
di tè, e dalle mille preoccupazioni che gli portava il
suo mestiere stesso: un detective privato come molti altri in
Inghilterra, che passavano la loro vita scervellandosi qua e
là forse più per passione che per denaro.
«Jennifer? Dove è andato Cristian? Ehi! Dico a te!»
Robert entrò in sala, e nel vederla così stesa
sul divano fu preso da una stretta al cuore, era del tempo che
non provava più certe sensazioni. Gli baciò dolcemente
il collo, sfiorandole lievemente la bocca con le dita. Jennifer
aprì i begli occhi da cerbiatto che si incontrarono con
i suoi.
«Ehi tesoro, coshai? Sei un po pallida e sudata...»
«Infatti, non mi sento molto bene, ho un forte mal di testa...»
Ma di colpo... nella maniera più assurda... un urlo terrificante
squarciò laria della stanza
Robert istintivamente impugnò la sua inseparabile pistola,
e balzando in piedi si girò di scatto precipitandosi in
un baleno alla finestra, laprì e guardò fuori:
niente di niente. La donna vicina, Diana, stendeva i panni nel
giardino accanto borbottando tra sé e sé, e il
figlio Cristian era tutto preso nel riempire il rimorchio del
suo camioncino con la ghiaia della strada. Tutto questo si svolse
nel giro di pochi secondi.... (CONTINUA NEL LIBRO) |
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