9788866150336
Giuseppe Puoti GOCCE DI VITA , p. 72, A5 9,00
collana POESIA N. 27, 2012 |
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Giuseppe Puoti, nasce a Napoli nel gennaio 1949.
Dai 19 anni, si interessa di psicologia e muove i primi passi
nel mondo della psicanalisi, per arrivare alla personale, poi
alla didattica fino al titolo di Psicoterapeuta.
Studente di Medicina, si occupa del recupero dei tossico - dipendenti
e del disagio psichico in generale.
Diventato medico, per 18 anni frequenta fino a dirigerlo negli
ultimi dieci, un Reparto di Riabilitazione e Day Hospital Neuropsichiatrico.
Dal 2000, vive con la famiglia a Piombino. |
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GOCCE DI VITA |
...Rimescolo ancora
Sulla tavolozza
I colori dei sentimenti.
Cerco di dipingere
Il quadro di unanima
E pian piano mi accorgo
Che sto dipingendo
LUniverso.
Queste poesie sono la riprova vivente
che la Poesia ha ancora molto da dire e che nella sinfonia della
creazione essa contribuisce ad elevare gli animi al di sopra
delle meschinità quotidiane e delle saccenterie di chi
si sente intelligente e non ha compreso il senso e la bellezza
della vita che, ogni giorno, è sempre nuova ed entusiasmante
scoperta di sé e degli altri. |
Gocce di vita queste di Giuseppe Puoti, che disvelano
un'anima nella contemporaneità con tutte le sue problematiche;
passioni, sentimenti e pura e semplice umanità che tendono
alle più alte vette del pensiero poetico.
Poesia della felicità, poesia di chi ha trovato finalmente
l'amore vero e, da questo, si sente così riempito, tanto
da poter esplodere in bellissimi versi che si susseguono ogni
volta diversi ma con il medesimo afflato; «E
devo sfiorarti la fronte/ Con mano leggera / Per sentire il tuo
calore,/ Per assicurarmi /Che non sei un sogno,/ Ma proprio tu.»
Poesia del dolore, che la vita distribuisce a ciascuno imparzialmente
e che rinforza l'anima, ma che lascia un pò di amaro in
bocca sublimato dalla speranza: «Trascinando
l'uomo /Che la chiude come una gabbia /Verso il sole, / Alla
sua origine divina.»
Poesia quotidiana, dove domina la sensazione di essere incompreso
e bistrattato da un mondo crudele «Il
mondo ti cade intorno a pezzi/ E puoi fare poco, / Perché
sei solo. / Potresti impedirti di cadere, / Ma non puoi,/ Perché
sei solo....»
Ma anche poesia dialettale, perché certe parole e sentimenti
sono intraducibili in un'altra lingua che è diversa da
quella madre napoletana di cui è intrisa l'anima
di Giuseppe.
«'E mammate / tu o sapisse
che vò dicere / nun sta sulo, /Comme a nù cane.
/Dì a verità, / O ' sapisse che vò
ddicere /O calore e nù core nnammurato?
/Sta tutto ccà. int a na carezza.»
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