9788866150411
Benito Mastacchini p. 110 ill A5 15,00 Collana Poesia
n. 29 2012 |
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Benito Mastacchini è nato nel 1929 a Orbetello (Gr) ora
risiede a Suvereto (Li). Lui ama definirsi cantore e maggerino...
Ha già publicato Cantare in compagnia Editore
Comitato Valorizzazione, Suvereto 1987.
Suoi scritti anche in:
L'arte del dire: atti del convegno di studi sull'improvvisazione
poetica : Grosseto, 14-15 marzo1997. Biblioteca comunale Chelliana:
Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana,
1999. |
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DAL BOSCO ALLA PENNA |
Benito Mastacchini è uno degli ultimi cantori che usa
il sonetto fino all'ottava rima, è anche un attivo Maggerino
attento ai fatti che si svolgono nei paesi e nel mondo. «Primo
Maggio anche quest'anno / va nei borghi e nei poderi /a parlar
di fatti veri...»
Il suo messaggio è sempre pedagogico e diretto
a colpire i buoni sentimenti e a indicare la buona strada della
vita anche se qualche volta con ironia e dileggio. «Io
stavo cercando un giovanotto / che sapesse suonare gli strumenti
/ tu non suoni né l'organo né il fagotto / per
me sarebbe grandi patimenti.»
Benito è anche un uomo senza compromessi, un animo libero
come devono esser i veri poeti e cantori «Io canto e scrivo
nell'indifferenza / senza pensare troppo ai giudicanti / sempre
col mio pensiero tiro avanti, / gli altri sopporteranno con pazienza...»
e capace di cantare per la giustizia e la libertà «Noi
chiediamo giustizia e rispetto / e l'Italia sia patria di tutti.
/Non vogliamo che vadan distrutti / i valori di comunità.»
Infine è anche un innamorato del suo paese, Suvereto,
a cui dedica una straordinaria visita guidata descrivendo i luoghi
e i personaggi che rendono vivo il paese tramite il loro lavoro:
«Fermatevi al negozio di Paponi / se di guardare non avete
fretta / si trova dalle pentole ai bottoni / e il bel sorriso
che ci offre Loretta...» |
Dal Bosco alla penna vi sorprenderà e, vi coinvolgerà
in un turbine di rime, sestine, ottave, capaci di risvegliare
i buoni sentimenti e il coraggio di scuotersi di dosso la pigrizia;
e essere così pronti a saper vedere, insieme
allautore, che il mondo può divenire giusto, pieno
damore e di pace.
Ottave varie
Lo so nel mondo che chi nasce muore
perché nel mondo siamo dei mortali
ma io posso morir senza dolore
non pensando a lasciar dei capitali.
Per non offender il nostro creatore
vorrei che si morisse tutti uguali
senza dare di più a chi ha già tanto
perché vada più ricco al camposanto.
Dovè lumanità dovè
limpianto
di civiltà morale e di passione
se non si vede chi ci soffre accanto
e al suo dolore non si dà attenzione.
Chi nella vita dal lavoro infranto
prende solo una misera pensione
rendendo luomo povero e affamato
ciò non fa onore allitalico stato.
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