.
ALLA RICERCA DEL MIO PASSATO PERDUTO
Pino (Ugo) Niccolini
Pagg. 150 17x24, anno 2020 15,00
EAN 9788866152033
Collana Nuovi Autori n. 48 |
|
Pino (Ugo) Niccolini è nato a Pisa il 31/08/1960.
Vive a Piombino (Li), ha lavorato per ventotto anni nell'industria
siderurgica piombinese e da dieci anni è in pensione.
È di un altra epoca, crede ancora nei valori: della famiglia,
della amicizia, dell'onestà e del rispetto. Crede ancora
che la vita è una ruota che gira e prima o poi ognuno
raccoglierà quello che ha seminato.
È uno che vive di piccole cose. Un sorriso, un pensiero,
un gesto inas-pettato. Non fate caso a lui, vive la vita a modo
suo. Va avanti e non si cura di quello che la gente pensa o dice
di lui. Non tutti lo apprezzano, E chi se ne frega. Va avanti
lo stesso.
|
ALLA RICERCA DEL MIO PASSATO PERDUTO |
Il racconto di una storia inizia, dal principio degli eventi.
Alcune volte dalla fine, per andare a ritroso nel tempo rievocando
lentamente tutti gli avvenimenti. Questo percorso inizia esattamente
dalla metà.
Inevitabilmente, nella vita di cias cuno di noi, ci sono momenti
o avvenimenti per cui la nostra esis-tenza deve obbligatoriamente
prendere un itinerario diverso. Tante volte, questi cambiamenti,
sono il risultato di ricerche o desideri. Altre volte, invece,
siamo ssolo costretti dalle circostanze a seguire il sottile
filo del destino.
Un lutto improvviso, per esempio, ti mette davanti un nuovo percorso
di cui non conosci la destinazione e che non avevi previsto nel
tuo cammino.
Nel mio caso tutto questo non è successo.
Tutto ciò, invece, è il risultato di una ricerca
minuziosa, capillare e devastante durata poco meno di 30 anni.
Il cambiamento, improvviso e dirompente, che ho tenacemente cercato
è avvenuto proprio grazie a quelle poche righe scritte
in un momento particolarmente complicato della mia vita. |
Per la redazione di: Ricomincio da qui. Rai.it
Vorrei raccontare la mia storia.
Sono nato a Pisa il 31-08-1960 ed appena nato
sono stato lasciato in orfanotrofio. Alletà di 4
anni
sono stato adottato da una coppia di mezza età. ....
Da questa e-mail inizia la storia avventurosa di Pino alla
ricerca della madre tra le pastoie burocratiche, i silenzi delle
persone e delle istituzioni, da cui lui non si fa vincere. Alfine
grazie alla sua testardaggine e a Mamma Rai riesce a trovare
il bandolo della matassa per arrivare finalmente a trovare sua
madre e anche, sopresa, sorelle e fratelli..
Una storia da leggere tutta d'un fiato e che questa volta
è a lieto fine e che può essere d'esempio a tutti
coloro che si trovano nella condizione di FIGLI ADOTTIVI.
Pino ce l'ha fatta, potreste farcela anche
voi !
La mia vita è quasi un romanzo in cui ci sono tre attori
principali. Io (minore abbandonato). Madre (donna che partorisce
e abbandona il figlio). Genitori adottivi (coppia alla ricerca
di un bambino da amare).
La trama può essere questa.Una donna partorisce in una
struttura pubblica e autonomamente decide di non crescere il
figlio e due genitori adottivi che, anche loro autonomamente,
decidono di cercare un bambino da crescere ed amare. In questo
caso i due attori sono coscienti, responsabili e consapevoli
di tutte le eventuali conseguenze del caso riguardo il passo
che stanno per compiere. Il terzo attore cioè il minore,
subisce passivamente la volontà della Madre che lo abbandona
(Non può essere che non voleva essere abbandonato?). Poi
arrivano i genitori adottivi che cercano un bambino e scelgono
proprio lui (non può essere che lui non voleva essere
scelto?). Il minore, crescendo, vive una realtà distorta
da mille domande e mille perché a cui nessuno vuole e
può dare delle risposte concrete. Arrivato alla piena
maturità esso si accorge che non ha nemmeno il diritto
di poter comporre definitivamente quel famoso puzzle che forse
potrà far svanire tutti quei fantasmi che lo hanno accompagnato
per tutta la vita.. |
|