Vi dirò che a Cuba ho vissuto un autentico déjà
vu. Cuba è come era il mio paese quaranta o cinquanta
anni fa. O forse è come era il mio paese nei ricordi che
ne porto e nei racconti che me ne hanno fatto.
Per me il viaggio di cui Elio e Fabio parlano in queste pagine
è stato perciò un ritorno. Ma con una differenza.
Quando si torna in un posto da cui ci si è allontanati
anni prima, alla fine si resta delusi: le strade, le piazze,
le case sono diverse da quelle che si pensava di ritrovare; le
stesse persone sono meno semplici e buone di quelle a cui ti
eri attaccato da piccolo. Forse è il tempo che ha cambiato
tutto o forse è il ricordo che non ricorda bene.
A Cuba no. Non mi è capitato così. Pur non avendole
mai viste prima - le strade, le piazze, le case cubane - ho ritrovato
tutte le cose al loro posto e le persone che ho incontrato sono
quelle semplici e buone che avevo lasciato a Pulsano, il mio
paese pugliese, quando sono partito per studiare a Pisa. Si può
discutere se si possa e si voglia stare nel presente come cinquanta
anni fa; e se sia giusto. Ma a Cuba è così.
Ed un'altra sensazione che mi sembra di aver vissuto è
che sia uguale - come lo era per noi in Puglia, in bilico per
il nostro domani -1' incertezza del futuro.
In definitiva, a me Cuba è sembrata come me l'aspettavo.
Una confèrma. E mi basta.
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