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9788866150732

Venturi Valentino LA VALLE DEI SOGNI

p. 234 ill., € 15,00 A 5 Bross. Collana Narrativa n. 29 2014.

LA VALLE DEI SOGNI

 Un sogno ad occhi aperti
l'aveva fatto il Dottore nella natia Toscana
e da sconosciuto medico condotto
era capitato nella Valle bergamasca.

La memoria di quei giorni lontani
riaffiorano nelle pagine
con la sofferta emozione dei sogni.

Pensare... che poteva pensare Luigino se non alla grande casa della Toscana con le tante stanze ariose, e un piazzale erboso davanti alla facciata ombreggiato dai pini e dagli abeti, e il profilo delle colline che non chiudevano l'orizzonte come i colli bergamaschi, alti come monti? Pensava alla famiglia, alla moglie, alle bambine, al piccolo nato da poco, alla casa paterna con la mamma, i fratelli, la sorella, e alla condotta disagiata che aveva lasciato con tanta poca gente che però gli voleva bene.
Laggiù, in quella casa della Toscana, la notte arrivava lentamente d'estate. La luce tardava a spegnersi dopo i lontani bagliori del tramonto, poi calava il silenzio profondo e non si sentiva che il canto della civetta, quando si faceva sentire.
Ora non era più Luigino, ora era il dottore nuovo. In quella valle c'era sempre stato un solo dottore ed ora era lui il Dottore. Ora si era messo alla prova. Gli si accendeva una forza nell'animo. Ora era il solo medico della valle, il Medico Condotto, il Dottore di una intera comunità, come aveva sempre sognato...

9788866150114 Venturi Valentino, Il ragazzo che perse la guerra, p. 212 € 15,00 Bross. Nuovi autori n. 21 2011.

 
 

Valentino Venturi è nato nel 1928 a San Vivaldo (Montaione -FI) Laureato in medicina ha proseguito l'attività del padre come medico di famiglia. Si è trasferito negli anni sessanta ad Adrara San Martino e poi Dalmine. É stato per vari anni membro dell'Ordine Professionale di Bergamo.
Ha sempre scritto fin dalla gioventù racconti, articoli sulla stampa. I suoi libri: “Piccola Patria. Un villaggio della Toscana dove non succedeva mai nulla”, ed. Lallli ; “I racconti della Valle”, ed. Comune di Adara S. Martino; “Sul lago gelato”, ed. Sovera-Roma; “Tempo di guerra all'Apparita”, ed. Il Filo d'Arianna.e nel 2011 ha pubblicato io bellissimo romanzo,“Il Ragazzo che perse la guerra “ La Bancarella Editrice. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ragazzo che perse la guerra

 « Ma io lo so perché non ti azzardi a ballare con la Paola. Tu non sei veramente innamorato di lei. Tu sei innamorato della figlia del Generale caduto in guerra… caduto alla testa dei suoi soldati… del Generale medaglia d’oro…e via di seguito! Ah! Per te la guerra non è ancora finita. Si è rivoltato il mondo e tu sei ancora lì a pensare agli eroi e ai martiri… a chi è morto e a chi non doveva morire… a cosa è successo e a cosa non doveva succedere. Tu pensi a ieri… e invece bisogna pensare al domani. Ma tu sei un ragazzo riflessivo… ti fai l’esame di coscienza tutte le sere! Bravo… bravo! Sei un ragazzino per bene!»
“Pensare al domani… lo diceva anche il Duce: il passato è dietro le nostre spalle, l’avvenire è nostro, e non gli è andata bene!”

 

Siamo nel 1940, 18 giorni dopo l'inizio della guerra arriva la notizia dell'affondamento della motonave “Paganini” carica di truppe. Questo provoca in Luigino: il protagonista principale, vissuto nei principi e nelle illusioni del fascismo; l'inizio di una crisi esistenziale e formativa.
Attraverso Luigino, la sua famiglia, i suoi compagni di collegio a Volterra l'amicizia con Duilio che viveva a mezzadria nel “suo” podere colonico posto nel comune di Montaione, l'autore, traccia un affresco vivo di una comunità rurale e cittadina, in un periodo buio e storico per il nostro paese. Le speranze, le illusioni, e la scoperta di nuove dignità fanno da filo conduttore al romanzo coinvolgendo il lettore nelle vicende di un mondo ancestrale che non esiste più.
“Il ragazzo che perse la guerra” oltre che essere un romanzo di formazione è anche la fotografia di una società divisa profondamente per condizioni economiche e per diritti acquisiti, che la guerra riuscirà a mettere in crisi, con speranze di nuove libertà, ma anche con nuove divisioni, mancate accettazioni dei nuovi ruoli imposti dalla storia, e che ancora ci portiamo dietro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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Recensioni: Lettera Intervento di Valentino ad Adrara San Martino il 1 dicembre 2012