La Pagina di: ARCOM ITTIGHER (MARCO RIGHETTI)

 

 
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BRICIOLE DI UNIVERSO
Arcom Ittigher- (Marco Righetti)
pp. 266 A4 (17x 24) anno 2021 € 18,00 Ill. Ean 9788866152156
Collana Saggi & Studi n. 37
NOVITA 2021

 
 Marco Righetti (alias Arcom Ittigher) è nato e vive a Milano, ma l’Isola d’Elba è la sua seconda casa. Ingegnere, ha insegnato per alcuni anni al Politecnico di Milano e lavorato come dirigente in un gruppo bancario internazionale. Da sempre, però, è un grande appassionato e studioso di fisica. Attualmente si diletta a scrivere e a divulgare vari argomenti riguardanti l’universo. Tra i suoi hobby, universo a parte, la pittura e la cucina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BRICIOLE DI UNIVERSO

ovvero il cosmo per chi non se ne intende

PREFAZIONE


La divulgazione scientifica dovrebbe rientrare tra i precisi doveri di ogni scienziato, per molte buone ragioni. La prima è senza dubbio l’obbligo moraledi restituire al cittadino contribuente, che spesso inconsapevolmente ha partecipato
al finanziamento delle ricerche più avanzate, i risultati di quelle indagini scientifiche, necessariamente in un linguaggio che chiunque possa comprendere. Ancor più impellente è il bisogno di usare ogni mezzo per colmare quell’immenso divario culturale che esiste tra il livello avanzatissimo della ricerca contemporanea e quello legato alla conoscenza media della popolazione,anche di quella dotata di una buona cultura scolastica.
È un divario che va ampliandosi di giorno in giorno e che ci espone sempre più ai pericoli delle false informazioni, che oggi affliggono la rete e i social network; all’illusione che le ore di navigazione in internet possano sostituire anni di dura formazione accademica, con la conseguente strumentalizzazione politica delle notizie scientifiche che è sotto gli occhi di tutti.
Oggi la fiducia nella scienza è divenuta una sorta di credo religioso, come se non ci fossero fatti oggettivi, ma solo opinioni, lasciando così spazio ad assurde aberrazioni: complottisti, terrapiattisti, negazionisti, guaritori, astrologi, sono ormai un fenomeno pervasivo nella nostra società che, da quando i media hanno perso il loro ruolo educativo, si espande senza freni.
Lo scienziato, specie se italiano, che voglia occuparsi di divulgazione scientifica non ha però vita facile. La traduzione di ricerche e concetti complessi in un linguaggio semplificato, ma al tempo stesso rigoroso, richiede un grosso sforzo, nel quale si devono fondere competenze dialettiche e comunicative che sono estranee alla formazione del ricercatore puro.
Così si vedono spesso eminenti scienziati che non sanno utilizzare un linguaggio privo di tecnicismi, che non hanno alcuna idea dei tempi televisivi, che non si rendono conto che il livello di conoscenze di chi li ascolta è molto più basso di quanto immaginino. A ciò va aggiunto che in Italia occuparsi di divulgazione scientifica non favorisce certo la carriera di uno scienziato, visto che questa attività al momento non viene riconosciuta a nessun livello.

Se dunque da un lato sempre meno scienziati si dedicano all’attività divulgativa, dall’altro aumenta il rischio che persone con una buona capacità comunicativa, ma senza adeguate competenze, possano occupare questi spazi, con il rischio di diffondere informazioni distorte, anche se animati da nobili propositi.
Conoscendo bene questo quadro, perché da molti anni cerco anche di occuparmi di divulgazione, sono davvero rimasto sorpreso nel vedere con quanta correttezza e precisione Marco Righetti avesse affrontato una tematica difficile e avanzata quale quella delle problematiche che emergono nel conciliare la teoria dell’informazione con quella dei buchi neri, in quella conferenza estiva alla quale si riferisce nell’introduzione di questo libro e che ci ha fatto incontrare.
Ancor più mi ha colpito la grande competenza con la quale in queste pagine ha saputo raccontare tutti i complessi problemi della fisica contemporanea, con squisita leggerezza, con un tono ironico e accattivante, senza tuttavia abbandonare mai il rigore espositivo. Righetti non è un “addetto ai lavori”, ma ha certamente studiato tantissimo, spingendosi ben oltre quello che la sua preparazione tecnica potesse consentirgli, animato dalla stessa curiosità e amore per la conoscenza dell’universo che caratterizza noi scienziati.
Così, stimolato dalla consapevolezza dell’abisso di conoscenza che c’è tra la moderna concezione dell’universo e la percezione del cosmo che ha invece la maggior parte della popolazione, guidato dall’imperativo di rendere fruibili
a tutti le meraviglie che l’indagine scientifica contemporanea sta rivelando ovunque, ha realizzato questo strumento prezioso, giungendo a trattare tematiche ancora controverse che riguardano gli immensi e affascinanti misteri che
la natura presenta in quelle situazioni in cui le leggi della fisica sembrano vacillare e promettere scenari e visioni che lasciano l’uomo attonito.
Uno sforzo titanico che non può che ricevere un grande plauso da chi, come me, ha dedicato l’intera esistenza a sondare alcuni di quei misteri e che spero possa affascinare tutti quei lettori che avranno voglia di allacciare le cinture e partire per questo viaggio straordinario.


Filippo Martelli


Filippo Martelli è Professore di Fisica presso l’Università di Urbino Carlo Bo. È membro della collaborazione internazionale LIGO-Virgo che nel 2016 ha annunciato la prima rivelazione delle onde gravitazionali, scoperta che ha portato all’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica 2017 e per la quale è stato insignito, con gli altri membri della collaborazione, dello Special Breakthrough Prize in Fundamental Physics, un premio sostanzialmente equivalente al Nobel, finora assegnato solo sei volte, e del Gruber Cosmology Prize 2016. Autore di più di 300 pubblicazioni su riviste internazionali, ha operato in numerosi campi diricerca ricoprendo diversi importanti incarichi. Attualmente è responsabile
del gruppo di ricerca di Firenze-Urbino nell’ambito del progetto per la realizzazione di Einstein Telescope, un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione.


 

 
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