Il 3 marzo 1990 la stampa locale presentò la pubblicazione
di un opuscolo intitolato Per conoscere meglio lex
Ilva realizzato dallassessorato ai Beni Culturali
e dalla IV Commissione Consiliare Istruzione e Cultura del Comune
di Follonica amministrato allepoca, dal sindaco Enrico
Norcini.
Considerata limportanza del complesso ex Ilva nel campo
dellarcheologia industriale, da tempo si era aperta la
discussione sulla necessità di un recupero dellarea
che, pur costituendo il cuore del centro storico cittadino, appariva
assai degradata.
Alla fine degli anni ottanta illustri studiosi ed esperti del
settore, attraverso vari scritti e convegni di alto livello,
avevano trattato il problema del recupero esponendo considerazioni
e proposte di vario genere. A loro volta i componenti della IV
commissione consiliare pensarono di realizzare una pubblicazione
di facile lettura da presentare a chi volesse conoscere meglio
la questione.
In effetti Francesca Bencini, Giorgio Cabras, Maurizio Vincentelli
e la sottoscritta lavorarono con notevole assiduità alla
ricerca di dati utili ad incoraggiare, in particolare, i concittadini
ad una partecipazione più consapevole e impegnata al raggiungimento
di possibili soluzioni.
A questo stesso scopo, nel 1995, il sindaco Emilio Bonifazi invitò
un gruppo di persone variamente attive nel campo delle iniziative
culturali locali, a riproporre il discorso sul recupero dellex
Ilva, allattenzione dei follonichesi.
Io pure partecipai allincontro e accettai di buon grado
il compito che mi venne assegnato, di scrivere qualcosa riguardo
allannoso problema mescolando dati storici e fantasia.
Fu così che nacque lembrione di Cera
una volta
Follonica, un volumetto edito in seguito
dal comune nel 1996, che, stimolata da varie richieste, ho ritenuto
opportuno far ristampare.
Per comporre i tre racconti che costituiscono lopera, attinsi
i dati storici dalle ricerche di archivio condotte e pubblicate
dagli ottimi studiosi i cui nomi figurano nella bibliografia;
per stimolare la mia fantasia mi bastò sfogliare i testi
delle ricerche per immaginare luoghi, voci, rumori, esseri umani
impegnati nelle varie attività, colti nella vivacità
delle loro caratteristiche personali, capaci di far risuscitare,
in qualche modo, unepoca e un mondo così importanti
per la nostra identità storica e culturale.
Oggi finalmente, grazie al costante impegno delle Amministrazioni
Comunali guidate dai sindaci Claudio Saragosa, Eleonora Baldi
e Andrea Benini, larea ex Ilva può vantare una rinascita
importante che vede, tra laltro, la realizzazione del bel
teatro Leopolda e quella del grande museo Magma.
La storia di Follonica, la città-fabbrica appassionatamente
voluta dal Granduca Leopoldo II di Lorena come completamento
delle Regie Fonderie del Granducato di Toscana, è presentata,
nellampio spazio del museo, con un sapiente utilizzo di
ultramoderni mezzi tecnologici capaci di suscitare intense emozioni.
Recentemente, in occasione della XX° edizione del Luigi Micheletti
Award, il più importante riconoscimento europeo per i
musei di scienza, industria e storia contemporanea organizzata
a Brescia dal 2 al 7 maggio scorso, il nostro Magma ha ottenuto
il premio speciale Dasa che si rivolge non solo agli esperti,
ma anche al grande pubblico. Questo importante riconoscimento
premia il lavoro di un gruppo di giovani particolarmente dotati
e ottimamente guidati dallarchitetta Barbara Catalani assessore
allo Sviluppo, Politiche culturali, Ex Ilva, Parco centrale e
Pubblica Istruzione.
A loro, ritengo opportuno, che vada il ringraziamento più
caloroso dei cittadini di Follonica.
Iolanda Raspollini |