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Le origini misteriose dellarte e della cultura umana
Le origini sia dellarte sia della cultura umana più
in generale è un problema molto dibattuto tra gli studiosi
e disparate sono le tesi proposte.
Parliamo di origini misteriose perché ci sono due ambiti
nascosti in cui prende e ha preso forma lattività
artistica: uno è un ambito psicologico laltro è
un luogo fisico. Il I° si identifica con la connaturata
volontà creatrice dellintelletto umano ,
il II° con il buio delle caverne .
SPIEGHIAMO Il I° AMBITO
Luomo non dispone di una vita infinita e lesiguità
del tempo è una chiave necessaria per spiegare questo primo
ambito.
Anche lanimale non dispone di un tempo eterno, ma non lo
sa; luomo, al contrario, ha coscienza di sé, sa che
la sua vita è limitata e sente la necessità di
riempirla , tramite qualcosa che lo soddisfi e lo
gratifichi.
Ma ciò che gratifica lanimale ( cioè il darsi
da fare per la sopravvivenza ) non soddisfa luomo, che nutre
nel suo intimo altre esigenze.
Dunque luomo non può trovare una tale gratificazione
nel lavoro: questo ultimo, infatti, ci incalza e ci soffoca,
non appaga del tutto la nostra vita, anzi in certi casi provoca
frustrazioni.
Quindi, mentre le forzate attività lavorative non gratificano
luomo, alle altre attività egli si dedica come se
fosse chiamato da una voce che gli proviene dal profondo, dal
nostro essere più nascosto.
Noi ci rivolgiamo ad occupazioni vocazionali solo per il piacere
che ne consegue, senza valutarne lutilità ed è
proprio per questo che, nello svolgerle, vorremmo renderle perenni
ed eterne.
Ed ecco così gli uomini sospesi davanti a due tipi di occupazioni: quelle utili, ma che generano inquietudine, e quelle che procurano felicità. E commovente vedere come entrambe operano e lottano fra loro in ciascun individuo.
L uomo moderno ha più coscienza di tale fatto, ma quello preistorico non ne aveva e, quindi, mischiò le sue necessità di sopravvivenza, con linnata tendenza creatrice del proprio intelletto, senza rendersi per nulla conto di una tale seconda necessità; nacque così lARTE MAGICO PROPIZIATORIA.
QUANDO SAREBBE AVVENUTO TUTTO QUESTO? II° AMBITO
Circa 40.000 anni fa, con la comparsa del Sapiens S. anche
se negli ultimi tempi cè chi non esclude un capacità
di produzione simbolica anche per il Neanderthal (Joao Zilhao,
archeologo dellUniversità di Bristol, in Gran Bretagna).
Ed è proprio da questo momento che si assiste ad una vera
e propria esplosione di tutte le attività simboliche ed
in particolare a quelle manifestazioni che vengono definite ARTISTICHE.
Nasce lARTE PARIETALE ( incisioni e pitture allinterno
di grotte e ripari ) e quella MOBILIARE ( incisioni e pitture
su oggetti di vario genere, come armi, utensili in pietra od osso.
Questa forma caratterizzerà soprattutto il NEOLITICO ).
IL LORO SIGNIFICATO
Queste opere, di altissimo livello ( La caverna di LASCAUX,
scoperta nel 1940, situata nella Dordogna presso Montignac, è
stata definita La cappella Sistina della preistoria
) celano significati profondi e molto più complessi di
quanto si possa immaginare; quindi contenuti già altamente
filosofici.
Infatti larte paleolitica riflette il pensiero delluomo,
le sue ansie e le sue paure, le sue credenze.
Così nelle segrete oscurità del mondo sotterraneo,
gli apparati simbolici e limmaginario hanno dato luogo ai
MITI e, con essi, alla STORIA e alla FILOSOFIA delluomo
primitivo.
I SIGNIFICATI CONCRETI
Fu nel 1920 che gli studiosi si orientarono per una tesi concorde:
non si trattava di arte per larte ; indiscussa
base dellespressione artistica era la RELIGIONE e in particolare
il RITO MAGICO PROPIZIATORIO.
Si trattava, infatti, di atti magici che avevano un doppio scopo
e significato:
a)lanimale viene propiziato per essere catturato; colpire
uneffige voleva dire per luomo preistorico colpire
la fiera vivente. Voleva dire dominarla ed ucciderla. Le mani
umane raffigurate sopra o accanto allanimale significavano
il possesso della preda da parte delluomo. ( Di ciò
ci sono prove presso i Pigmei: con loro uno studioso, Frobenius,
aveva progettato una spedizione di caccia, ma essi non partirono
senza aver prima tracciato sul terreno unimmagine dellanimale
che intendevano catturare ).
b)Ma poiché luomo uccide lanimale, il SIGNORE
degli ANIMALI deve ricrearlo, affinché luomo possa
continuare a vivere.
E, dunque, un mondo che ci parla di paure, di ansie e che già tocca gli eterni temi della NASCITA, della MORTE e della RINASCITA.
UN MONDO DA ESORCIZZARE
LESORCIZZAZIONE è da vedere in due sensi:
a)Il mondo animale come elemento per la sopravvivenza.
b)Anche come causa di morte per colpa delle grandi fiere. Ma,
nella sua psicologia primitiva, luomo vede come causa di
morte anche gli animali più innocui.
VEDIAMO IN CHE SENSO
Nellancora primitiva coscienza di sé, egli fornisce agli animali sentimenti umani: da ciò tutto un bagaglio spirituale di inibizioni, di pratiche purificatrici ed ingraziatrici connesse alla caccia, perché luomo teme la vendetta degli animali appartenenti alla specie di quello ucciso, teme loffesa e il risentimento dellanima della stessa preda, ne chiede PERDONO e PROTEZIONE ( intenzione apotropaica ).
Lo stesso avviene con gli SPIRITI degli ANTENATI ( v. Etruschi e Romani: i LEMURIA del 9, 11 e 13 maggio e i PARENTALIA del 13 e 21 febbraio ) e con quello della NATURA. |
LA NASCITA DELLA RELIGIONE
Così nascono le religioni, legate al culto del divino e dei defunti, aumentano le sepolture e nascono i primi TEMPLI.
VITA MORTE RINASCITA
Ma perché luomo non accetta lidea del nulla
dopo la morte?
Il perché effettivo non lo sapremo mai: tesi psicologiche
di vario genere si intrecciano con spiegazioni fideistiche e aprioristiche.
Né è questa la sede per dibatterle.
PERO possiamo dire che:
La morte non è vista come la negazione della vita, ma
come un semplice cambiamento di stato.
Luomo considera la vita soprattutto su due PIANI:
a)PIANO del SENSO: egli sostiene che luniverso è
profondamente simbolico, cioè trasuda senso
in tutte le sue manifestazioni ( la Logica delluniverso
). Così luomo rifiuta ostinatamente di cedere allassurdo,
anche di fronte alla morte. MORTE = mancanza, annientamento, non
senso.
b)PIANO della POTENZA: Esso spiega come si partecipa delleternità.
Il cambiamento di stato dipenderà dalla partecipazione
alla vita dellindividuo trapassato. Egli tanto più
parteciperà allimmortalità, quanto più
avrà accresciuto il suo POTENZIALE di VITA.
CONCLUSIONI
Così il defunto non è più uno scarto irrecuperabile, ma un antenato tutelare, la cui attività è indispensabile al buon funzionamento della vita sociale e umana. ( GENIO TUTELARE dei Romani ).
Nasce così l Homo symbolicus e religiosus
Nasce lARTE SCHEMATICA e lASTRAZIONE STILISTICA, che si realizza in forme GEOMETRICHE e SIMMETRICHE, ricche di significati.
Forse un giorno sapremo con maggiore certezza se anche al Neanderthal può essere attribuita unattività mentale di tipo simbolico, dal momento che negli ultimi decenni sono stati scoperti alcuni artefatti che suggeriscono unattività di tal tipo. Si tratta di una recente scoperta, risalente a 50.000 anni fa, di ornamenti e pigmenti per la pittura corporale, che sarebbero, quindi, precedenti allarrivo dei Sapiens in Europa. Se vero, ciò indicherebbe che un comportamento e un pensiero umano di tipo moderno avrebbe origini molto più antiche di quanto finora ritenuto, dato che i Neanderthal occuparono lEuropa molto prima del Sapiens e per oltre 200.000 anni prima di scomparire in modo non del tutto chiaro circa 28.000 anni fa.
Rita Gherghi
Il Cocculaio e il Mugnaio.
Nel periodo estivo, verso il sol leone, il ginepro aveva le
sue bacche rosse e celestine, pronte per essere raccolte.
Diverse persone partivano di buonora per le zone del seggianese
o anche di Roccabelgna per coglierle: ogni raccoglitore, munito
di un bastone, batteva sui rami e le bacche cadevano dentro un
corbelletto che era collocato sotto. Passavano da un ginepro allaltro,
interrompendosi solo per mettersi qualche cosa sotto i denti.
Non era raro che tale battitura disturbasse una vipera, che reagiva
secondo suo costume, allimprovviso.
Queste bacche erano molto ricercate e pagate bene perché
servivano nella medicina, nelle distillerie per fare il Gin e
nella gastronomia.
Venivano a ritirarle dei mercanti da Montalcino o da Vivo dOrcia
e, come è loro costume, cercavano sempre di evidenziare
difetti nel prodotto per pagarlo di meno.
Un altro mestiere ormai scomparso dalle nostre parti è
il Mugnaio.
E sì che abbondavano nelle varie zone!
Costruiti in riva ai torrenti o vicino ad una sorgente, i mulini
sfruttavano lacqua per produrre lenergia necessaria
al movimento delle macine.
Da ricordare in Casteldelpiano il mulino della Sansina, il Mulinaccio,
il Mulino delle Conce che presto andò ad elettricità,
come quello alla Casella del Corsini; ma è ricordato ed
è tuttora imponente in paese il Mulinone. Si ricordano
anche il Mulino del ponte di Montegiovi, quello del ponte della
Pieve di Lamula e quello della Lama, sulla strada che porta a
Seggiano.
Mentre le macine giravano, il mugnaio faceva scorrere tra le tre
dita della mano destra la farina che pioveva nel cassone, per
giudicare se il lavoro procedeva bene.
Era sempre infarinato, come infarinato era tutto il locale e,
naturalmente, laria che respirava gli intossicava i polmoni
ed aveva sempre la gola infarinata.