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EAN 9788866151678

LEZIONI DI MAFIA, Loretta Mazzinghi 17x24 pp. 76 10,00 illustrato inB/n anno 2017 Collana Legalità n. 1

 

 a richiesta è disponibile la versione in e-book pdf Ordine E-book € 5,00

Dedico queste lezioni a Rita Atria, siciliana ribelle, collaboratrice di giustizia, morta suicida a diciotto anni, dopo l’assassinio del giudice Borsellino, suo padre di elezione, nella strage di via D’Amelio.
Rita è all’inizio mossa da un sentimento di vendetta, perché le era stato ucciso il padre, che considerava un eroe che invece era un mafioso, quando lei aveva undici anni. Verrà ucciso anche il fratello, che cercava la vendetta, ma intanto faceva affari con i mafiosi. Dopo che la cognata era diventata collaboratrice di giustizia, anche Rita fa dei nomi.
Purtroppo, dopo la morte di Borsellino, Rita viene lasciata sola, intanto che viene montata contro di lei, la solita “macchina del fango.” Viene rinnegata dalla sorella e dalla madre (“meglio morta che infame”), che dice di non averla voluta (forse, si capirà poi, perché non nata da un atto d’amore, ma dal rapporto con un uomo violento). È ormai uno stato inetto e incapace, quello che avrebbe voluto rimandarla a Partanna, il suo paese, dove aveva fatto mandare in galera tante persone.
Da morta non avrà un funerale. La famiglia cercherà di giustificare questa scelta con “motivi di sicurezza;” precipitosamente, il sacerdote, che presiede alla sepoltura, chiederà che sia perdonata da Dio per aver fatto del male a tanti padri di famiglia.
Rita aveva la certezza che la Mafia l’avrebbe trovata e che sarebbe stata più scomoda da morta. Ma è devastante pensare che viva perché è morta, come per Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino.
Perché anche il suo sacrificio abbia un senso, bisognerà superare la retorica del ricordo e fare memoria, farne un simbolo di lotta e non solo di pietà, dando voce alle pagine dei suoi diari, che costituiscono il suo testamento:
«Cosa si può fare per combattere la Mafia? Andate fra i ragazzi di Mafia e mostrate loro che c’è fuori un altro mondo.»
«Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognarlo? Forse, se ognuno di noi prova a cambiarlo, forse ce la faremo.»
«Non dobbiamo arrenderci mai.»
«La Mafia siamo noi, con il nostro modo sbagliato di comportarci, perché condizioniamo l’economia con il nostro voto, con il nostro clientelismo…Parlo della Mafia dei colletti bianchi.»
 
 
 
 
 
 
 

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