Queste «memorie di ferro» vogliono raccontare,
attraverso la voce di testimoni diretti, le storie della città
di Follonica e della sua antica fabbrica siderurgica, quella
che viene ancora oggi chiamata lIlva.
Sono testimonianze in gran parte inedite o, in alcuni casi, pubblicate
su alcuni quotidiani oltre cinquanta anni fa.
Si inizia con le «memorie» di Luigi Saragosa, da
quando era arrivato con il padre ferroviere da Cassino nel 1875
(soltanto sedici anni dopo la partenza del granduca Leopoldo
II). Luigi Saragosa aveva aperto a Follonica la prima edicola
ed era stato un testimone curioso ed attento della vita della
piccola cittadina, nella sua lotta per «affrancarsi»
dalla vecchia Maremma ed avviarsi, faticosamente, verso la modernità.
La seconda parte è dedicata ad alcuni testimoni dellIlva:
sono testimonianze raccolte agli inizi degli anni Ottanta da
Claudio Saragosa, allora studente della Facoltà di Architettura
di Firenze, e trascritte e rielaborate per questa pubblicazione.
Trentanni fa erano ancora viventi quei testimoni che avevano
fatto in tempo, agli inizi del Novecento, a vedere in funzione
gli altiforni, il forno delle ringrane e a veder scaricare lematite
dellElba al pontile di Follonica. Attraverso le loro testimonianze
possiamo seguire la parabola dello stabilimento fino alla chiusura
del 1960 e il successivo trasferimento delle maestranze nello
stabilimento siderurgico di Piombino. |