La Bancarella Editrice...
Nasce nel settembre 2005 per dare una
risposta ai numerosi autori che chiedono di pubblicare ma non
trovano risposta sul mercato. Il binomio editoria e libreria
è secondo noi un binomio azzeccato perché le due
attività sono complementari e inscindibili. Il libro quando
è pubblicato ha bisogno della libreria per poter andare
al lettore, la libreria ha bisogno del libro per poter soddisfare
l'esigenza dei lettori. La nostra libreria che vive nel mondo
del libro da cinquant'anni ha sentito l'esigenza di irrompere
nel campo dell'editoria come hanno fatto molti librari editori,
ricordiamo per tutti Ulrico Hoepli e qui vicino a noi Belforte
editore. I libri non sono come le persone non bastano mai e soprattutto
oggi che i grandi editori pretendono di dominare il mercato e
di far leggere ai lettori ciò che vogliono loro in modo
da portarli al pensiero "unico" come succede nel modo
della tv dove le idee contro il potere e il governo non trovano
spazio.
La nostra libreria però ha dovuto
chiudere nel 2009 perché nonostante i buoni propositi
non ce l'abbiamo fatta causa al mancata politica culturale dei
nostri governi sia di destra che di sinistra che non hanno mai
fatto una vera legge del libro in Italia, come esiste nei migliori
paesi europei Francia , Spagna, Austria ecc dove lo sconto è
abolito o al massimo come in Spagna è al 5% per far fronte
alla concorrenza spietata dei supermercati e delle Coop.
Tale legge negli altri paesi ha fatto
aumentare il numero delle librerie e abbassare i prezzi perché
gli editori non avevano più bisogno di caricare i prezzi
per fare poi i megasconti.
Un altro grave problema poi è
quello che con la chiusura delle librerie storiche come la nostra,
a Firenze hanno fatto chiudere la centenaria Libreria Le Monnier,
la Marzocco e altre senza muovere un dito, poi sono ostate sostituite
da altre librerie, ispirate non al servizio a cliente e all'amore
alla cultura, ma solo al Business con operatori poco qualificati
e senza esperienze amore per il libro. Lì i libri si vendono
a metraggio secondo la formula della scuola Mauri per Librai
e se in determinato tempo non "girano" vengono resi
all'editore o eliminati come se fossero pomodori.
Molti nostri ex clienti si ricordano
con nostalgia e dispiacere del nostro modo di fare libreria che
era quello dei veri librai dicendo "purtroppo oggi non esistono
più librerie ma solo contenitori di merce".
Così è in tutta Italia
le ultime grandi librerie sono state chiuse a Roma senza che
i nostri ministri abbiano mosso un dito.
Infine la piccola editoria è oggi
ostacolata in tutti i modi, non ci sono più librai disposti
a tenere i libri dei piccoli, perché occupano spazio poi
c'è da fare il rendiconto.. e pensare che questi libri
gli arriverebbero in deposito e non li pagherebbero finché
non li venderebbero a differenza di quelli dei grandi editori.
Ma oggi in libreria regna l'ignavia come
dice Dante «quei dannati che durante la loro vita non hanno
mai agito né nel bene e nel male, senza mai osare una
vera in idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella
del più forte.»
«Fama di lor il mondo non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna
non ragionar di lor, ma guarda e passa.»
Non resta che la piccola editoria come
arma del riscatto culturale del paese naturalmente tra alti bassi
errori e mancanze ma sempre aperta a tutte le voci e pensieri.
La nostra produzione sarà come lo è stata la libreria
uno specchio delle opere delle qualità e delle tendenze
culturali espresse dal nostro territorio e oltre, tenendo
conto che grazie alla comunicazione la provincia è morta
e Piombino ha le stesse possibilità di interferire nel
pensiero e nella cultura del paese.
Dipenderà dall'impegno e dal sacrificio
dallo studio e dalle qualità dei nostri autori poeti narratori
e pensatori se Piombino potrà avere un suo ruolo nella
cultura nazionale, noi mettiamo i mezzi a loro disposizione la
stampa la pubblicizzazione e il nostro sito Internet per varcare
i confini, la distribuzione nelle librerie nazionali attente
e che vorranno collaborare a portare nuova linfa al mercato librario.
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