Eravamo nel 2001. Bisogna quindi srotolare di molto la pellicola
che fotografa il tempo che passa, per risalire a quando conobbi
Bruna, una signora ancora bella, con gli occhi azzurri e vivi.
Io avevo preso da poco servizio, come educatrice, nella struttura
residenziale assistita, gestita dalle Cooperative sociali, con
la Di Vittorio capofila. Bruna, quasi due anni prima,
aveva preso la decisione difficile ma, a suo avviso, giusta e
necessaria di vivervi lultimo periodo della sua vita. Stabilimmo,
subito, un rapporto profondo, perché mi apparve, dal primo
incontro, una persona speciale; molto intelligente e sensibile.
Un giorno andai a trovarla nella sua camera, come spesso mi capita
di fare con gli ospiti, per conoscerli meglio, anche al di fuori
delle attività che svolgiamo nel salone polivalente. Mi
disse di prendere un oggetto, nel cassetto del suo comodino;
nel farlo notai un quaderno con delle scritte di suo pugno. Incuriosita
le chiesi cosa vi scrivesse. Mi disse che le piaceva annotare
le emozioni che provava e che potevo leggerlo. Cera scritto:
Dimentica la piaga che oggi ti ha generato pena. Domani
refrigerio troverai nellalba quando si incendia di sole.
Mi emozionò quella che io chiamai, subito, poesia e che
ancora oggi a distanza di tempo ricordo a memoria.
Parlando venne fuori che di questi scritti, chiusi gelosamente
in quel cassetto, ce nerano tanti altri. Si trattava di
emozioni catturate, poeticamente descritte e conservate, con
cura, come si conservano i propri gioielli o le cose più
care, in un sicuro scrigno. La incoraggiai a scriverne ancora;
erano troppo belle quelle parole messe insieme da poter essere
paragonate a liriche. Troppo belle per rimanere chiuse in un
cassetto. La convinsi a rimuovere la sua ritrosia ad esporsi;
a condividere, con altri, quelle intense emozioni. Ne parlai
anche con Ado Grilli, volontario dellARCI che, fin da allora,
curava libri nati nel mondo della solidarietà e alla solidarietà
finalizzati. Anche lui condivise le mie sensazioni e si dichiarò
disponibile. Nacque, così, il primo libro I segreti
del sentimento e, con esso, la poetessa Bruna Coscini.
Dalla prefazione di Grazia Viaggi |
Bruna Coscini è nata a Volterra
il 9 giugno 1920 e si è trasferita a Piombino nel 1926.
Da dodici anni è ospite della RSA di Campiglia Marittima.
È una grande lettrice ed ha un innato senso della poesia.
Tra i poeti che preferisce: Neruda, Pavese, Pasolini e Emily
Dickinson. Le sue innumerevoli poesie, ricche di emozioni che
caratterizzano la sua sensibilità, sono state raccolte
in cinque libri già editi: I segreti del sentimento;
Liberi voli; Il silenzio della solitudine;
Momenti; Le mie stagioni, che hanno ottenuto
l'apprezzamento di molti lettori. |