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Giuseppe Mazzini . Filosofia
della musica con uno scritto di Antonello Lualdi "Il
melodramma italiano" 4,00 pp. 68 anno 2019
Collana e-book n. 2 |
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4,00 |
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Filosofo e letterato, voleva che la sua voce e il suo pensiero
arrivassero fino al popolo. A questo mirarono gli innumerevoli
suoi scritti, le pubblicazioni della famosa tipografia elvetica
di Capolago e le riunioni segrete e i convegni. Ma gli sarebbe
stato prezioso, in quest'opera di propaganda, l'ausilio di un'arte
che con la sua potenza giungesse a trascinare le folle e ad infiammarle
di quell'amore di Patria ch'egli sentiva ardere nel proprio cuore.
E quale arte, se non la musica, avrebbe potuto servirgli allo
scopo?
È dunque naturale che Mazzini cerchi un'alleata in essa
e con parola alta e magnifica si rivolga - nelle auree pagine
della Filosofia della musica - «a quegli intelletti che
non hanno rinnegato il pensiero per il materialismo, l'idea per
la forma», per indurli a seguire le sue idee e a secondare
l'opera di rigenerazione sociale che si è prefisso; e
che dedichi l'opuscolo «Ignoto numini», al giovane
ignoto che «forse in qualche angolo del nostro terreno
s'agita, mentre io scrivo, sotto l'ispirazione, e ravvolge dentro
sè il segreto di un'epoca musicale». |
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