Meditando sui minerali, sui cristalli e sulle pietre preziose
per penetrare i segreti delle loro strutture geometriche, ci
avviciniamo alla vera scienza, la scienza dei princîpi.
Un giorno potremo così andare a visitare le viscere
della terra per vedere come gli spiriti della Natura lavorano
su tutto il mondo minerale; visiteremo i suoi cantieri dove miliardi
di entità intelligenti si sforzano più che possono
di riprodurre sulla terra la bellezza e la perfezione del Cielo.
In realtà, nessun minerale, fosse anche il più
prezioso, riuscirà mai a riflettere esattamente la bellezza
celeste, che è ineguagliabile. Il mondo fisico è
lontano dal poter essere paragonato al mondo divino, ma almeno
può talvolta darcene un'immagine.
Le pietre preziose, tutte quelle meraviglie che ci offre la
terra, sono altrettanti riflessi del mondo divino: esse ci ricordano,
per così dire, la purezza, la trasparenza e la lucentezza
del Cielo."
Omraam Mikhaël Aïvanhov
da: http://www.cerchiumvitae.it/regno-minerale.htm
"Molti dei miei ricordi dinfanzia sono legati ai
metalli - come se avessero esercitato su di me un potere immediato.
Spiccando sullo sfondo di una realtà eterogenea, si distinguevano
per la lucentezza, il bagliore, laspetto argenteo, la levigatezza
e il peso. A toccarli erano freddi, e quando venivano percossi
risuonavano.
Mi piaceva il giallo delloro, e quel suo essere così
pesante. Mia madre si sfilava dal dito la fede nuziale e me la
lasciava tenere in mano per un po mentre mi parlava della
sua inviolabilità, di come non si annerisse mai. Senti
comè pesante aggiungeva. Più
pesante del piombo. Che cosa fosse il piombo già
lo sapevo, perché avevo maneggiato un pezzo di tubatura,
fatta di quel metallo tenero e pesante, che lidraulico
aveva dimenticato a casa nostra. Anche loro era tenero,
mi spiegava mia madre, e perciò solitamente lo si rendeva
più duro combinandolo con un altro metallo.
Lo stesso accadeva col rame: lo si univa allo stagno per ottenere
il bronzo. Bronzo! - solo il suo nome era per me come uno squillo
di tromba, giacché il suono stesso della battaglia era
un vivace cozzare di bronzo su bronzo, lance di bronzo su scudi
di bronzo, il grande scudo di Achille. Altrimenti, il rame si
poteva legare allo zinco, raccontava mia madre, e in tal caso
si otteneva lottone.(da Oliver Sacks in "Zio Tungsteno")
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