Prefazione
Questa storia di Piombino nasce dalla constatazione della
mancanza di una storia completa della città, a carattere
divulgativo, che partisse dalle origini per arrivare ai giorni
nostri. Un nucleo urbano che ha vissuto le vicende principali
della Toscana tirrenica (e non solo) dall'anno 1000 fino ad oggi.
Questa storia si avvale della vasta bibliografia, spesso dispersa,
di autori che hanno scritto su Piombino e che ringraziamo per
la loro disponibilità e il permesso di attingere alle
loro opere, in modo da compilare un grande quadro storico il
più fedele possibile, per tutti i nostri lettori.
Piombino ha origine all'indomani della definitiva decadenza di
Populonia, più volte distrutta prima dai Romani, che l'hanno
ricostruita (ma non grande come prima), poi durante le invasioni
barbariche in varie successioni di tempo.
Le prime costruzioni erano delle capanne intorno alla zona dei
canali di Marina, accanto al famoso Monastero di San Giustiniano
di Falesia, in un luogo non ancora sicuramente localizzato, ad
opera della famiglia della Gherardesca, e infine la Rocchetta.
Pisa, già potenza marinara, quando nacque il borgo di
Piombino si preoccupò di costruire qui un cassero e cercò
di ottenere il possesso della città per ampliare i suoi
commerci.
Da questo momento inizia la storia plurisecolare della città
di Piombino, che divenne poi capitale di un piccolo Stato autonomo
(il Principato di Piombino) e che solo nel 1815 fu annesso al
resto della Toscana e che dalla fine dell'Ottocento al Novecento
ha compiuto la grande avventura siderurgica e operaia, facendo
di Piombino uno dei più importanti centri industriali
d'Italia. |