«Se si vuole descrivere un luogo descrivendolo completamente
non come apparenza momentanea ma come una porzione di spazio
che ha una forma, un senso e un perché, bisogna rappresentarlo
attraversato dalla dimensione del tempo, bisogna rappresentare
tutto ciò che in questo spazio si muove d'un moto rapidissimo
o con inesorabile lentezza: tutti gli elementi che questo spazio
contiene o ha contenuto nelle sue relazioni passate, presenti
e future. Cioè la vera descrizione d'un paesaggio dell'insieme
dei fatti che hanno lentamente contribuito a determinare la forma
con cui esso si presenta ai nostri occhi finisce per manifestare
e contenere la storia di quel paesaggio.»
Questa citazione di Italo Calvino sarà dunque una delle
premesse che mi hanno aiutato a descrivere una storia familiare
che si incrocia, si divarica e torna ad allacciarsi con il tempo
e l'ambiente che lo circonda; allo stesso tempo mi ha permesso
di far emergere fenomeni di vita sconosciuti e legare questi
ultimi a precisi fatti storici e geografici.
Le sintesi si presentano quanto mai complesse e dubbie e rischiano
di offrire non sempre un quadro convincente per la coerenza e
specificità. Consapevole di tutto ciò, ecco allora
che per far comprendere cosa contiene questo scenario, cercherò
di dare a ciascuno degli elementi che compongono il reticolo,
i suoi percorsi e il per come, il suo prima e il suo poi, tutto
legato alla dimensione del tempo, ossia la storia.
Non potendo concentrare tutti questi elementi in una sola ricostruzione
storiografica, ho ritenuto opportuno suddividere la narrazione
in quattro capitoli.
Nel primo capitolo, passerò in rassegna la gioia dell'adolescenza,
le difficoltà incontrate durante la mia innocente fanciullezza,
la sofferenza della grande guerra, i sogni della mia gioventù,
le mie angosce, i miei riscatti, per effetto dei quali è
scattata adesso la riscoperta dei ricordi raccontati da mia madre;
la molla che mi ha spinto a riportare alla luce la storia complessa
dei miei ascendenti (nonni materni), che sembrava sepolta per
sempre nel contesto di una metamorfosi familiare vecchia di oltre
un secolo.
Nel secondo capitolo, cercherò di descrivere, attraverso
una sintesi, tutto quello che uno scenario storico della memoria
contiene: dalla stratificazione dei luoghi, per dar loro uno
spessore del tempo, alla derivazione dei propri nomi, alla vita
delle comunità e attività pastorali, scandita dai
ritmi imposti dalle tradizioni, ma soprattutto dal Folklore.
Poi i sentimenti religiosi, le civiltà agricole e delle
montagne del Casentino e della Maremma, le strade della transumanza
intraprese durante il periodo della Dogana dei Paschi.
Mi preme sottolineare che, anche quando sono obbligato ad addentrarmi
nelle trame degli eventi del passato storico, e quindi ad affrontare,
di volta in volta, la ricchezza delle bibliografie concatenate
con gli eventi, tramite le conoscenze storiografiche, l'interesse
principale resta sempre quello geografico. Nel terzo capitolo
mi propongo di mettere in evidenza le variabili comportamentali
dell'uomo, l'esplorazione della coscienza individuale, il gioco
fra destino e quel che succede.
Nel quarto capitolo ho cercato di dare il giusto spessore ad
ogni segmento, ad ogni punto delle linee che ho tracciato. Per
ciò che emerge, scavando nei primi anni del Novecento,
non solo sulle guerre e trasformazioni sociali, ma nella dinamica
degli eventi che hanno reso possibile rompere e dissolvere i
valori umani della discendenza di una famiglia secolare per eccellenza,
tra le più facoltose della zona dell'Appennino Casentinese.
Tutto ciò accadde nello stesso momento in cui si congiunge
a giuste nozze la figlia (una degli eredi) con un erede di un'altra
ricca famiglia del luogo.
Erano i miei nonni materni. |