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SAN PAOLO DELLA CROCE E LE CLARISSE PIOMBINESI
Nuova edizione corretta e ampliata.
Nedo Tavera
pp. 124 ill. f.to 17x 24 anno 2024 15,00
EAN 9788866152989
Collana Biblioteca di Storia n. 49
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L'11 dicembre 1256, con sua Bolla, Papa Alessandro IV concesse
alle Monache Clarisse di Massa Marittima, che l'avevano richiesta
a sollievo della loro estrema povertà, la famosa Abbazia
di San Giustiniano di Falesia, o Faliegi, alle porte di Piombino,
con tutti i suoi beni,ormai abbandonata dai Monaci Beendettini.
«Appena un anno dopo, il 5 dicembre 1257, Fra Rinaldo da
Tocco negli Abruzzi, Cappellano e Penitenziere del Papa, che
doveva essere Delegato, almeno in Toscana, per i Monasteri, per
autorità del medesimo Papa esonera una tale Suora B.,
Abbadessa del Monastero di Massa, da tal carica, e la elegge
Abbadessa di Faliegi, dove si recherà con alcune altre
Monache ad aprire il nuovo Monastero, che dichiara del tutto
indipendente da quello di Massa». L'Abbazia assunse in
seguito la nuova dedicazione a Santa Maria, dal nome di altra
Chiesa suburbana appartenuta ai Monaci e più vicina alla
città, presso cu le Religiose stabilirono il proprio Monastero.Sicuramente
alcune avversità e difficoltà non mancarono nella
vita consuetudinaria del Monastero, il quale, fra gli alti e
bassi causati alle vicende politiche di Piombino, e con fasi
di alta luminosità, come l'esperienza apportata dalle
predicazioni di San Paolo della Croce, portò avanti onorevolmente
la propria esistenza fino al 1806, cioè fino alla soppressione
decretata dalla Principessa Elisa Bonaparte e dalle leggi napoleoniche.
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